Crescono le masse gestite a livello globale dai principali fondi pensione

Gli asset dei fondi pensione istituzionali globali dei 22 principali mercati mondiali hanno registrato a fine 2017 un valore di 41,3 trilioni di dollari: cosa emerge dall’ultima indagine Global Pension Assets Study

Alessandra Pasquoni

Willis Towers Watson ha appena aggiornato il Global assets study con riferimento all’anno 2017. La survey mette in evidenza le masse gestite dai principali fondi pensione in 22 Paesi, l’evoluzione dell’asset allocation e la dimensione della crescita dei fondi a capitalizzazione rispetto a quelli con sistema retributivo. In particolare, si osserva come le masse gestite dai fondi pensione nei 22 Paesi osservati siano oggi oltre $41 mila miliardi, con una crescita del 13% rispetto all’anno precedente. Il totale degli attivi in gestione rappresenta dunque il 67% del prodotto interno lordo di queste economie.

Il mercato americano si conferma essere il più grande, con oltre il 60% delle masse gestite, seguito da Regno Unito e Giappone. Si osserva, inoltre, come oltre il 90% delle masse siano gestite dai fondi pensione appartenenti a 7 Paesi, tra cui Australia, Canada, Giappone, Olanda, Svizzera, Regno Unito e America. In Italia la quota del totale degli attivi dei fondi pensione rispetto al PIL si aggira intorno al 10%, una percentuale ancora bassa rispetto al resto dei Paesi considerati nell’indagine.

Si può facilmente dedurre come buona pare della crescita sia imputabile all’andamento favorevole dei mercati durante lo scorso anno. Il rendimento di un portafoglio modello, infatti, costituito da 60% azionario globale e 40% obbligazionario globale è stato del 16.4%, non lontano dalla crescita degli attivi registrata dai fondi dei principali 22 Paesi. Se si osserva l’asset allocation dei fondi dei principali 7 Paesi, si nota come in media il 46% era investito in azioni, il 27% in obbligazioni e il resto in strategie non tradizionali. Questa allocazione media è cambiata significativamente negli ultimi dieci anni, con un incremento della quota investita in attività alternative, che è passata dal 4% al 20% negli ultimi venti anni. Guardando più nel dettaglio, si nota come America, Australia e Regno Unito hanno storicamente un’allocazione più alta al mercato azionario, mentre Olanda, Svizzera e Giappone al mercato obbligazionario.

L’indagine ha inoltre rilevato come il 49% dei fondi sono ora a contribuzione, con una crescita del 5.6% negli ultimi dieci anni, contro un 3.1% dei fondi a retribuzione. Si prevede un sorpasso nei prossimi anni. Lo stesso trend si osserva anche in Italia, dove la maggior parte dei fondi pensione sono oggi a contribuzione definita. L’Australia mantiene il primato dei fondi a capitalizzazione definita, mentre l’America, il Canada e il Giappone quello dei fondi a retribuzione definita.

Cambiamenti rilevanti intercorsi - Oltre alle statistiche rilevate, si notano tre importanti cambiamenti negli ultimi venti anni:

  • La governance dei fondi pensione a livello globale si è rafforzata molto.
  • Si è persa l’opportunità di incidere maggiormente sul management delle società (ESG; stewardship, vale a dire partecipazione attiva alla governance delle società in cui si investe), mitigando problemi di allineamento di interesse (come remunerazione dei manager e altre pratiche di leadership).
  • L’impatto tecnologico sui fondi pensione è stato poco limitato. Su questo aspetto ci attendiamo dei forti cambiamenti nei prossimi anni.

Sfide per il futuro -  Nei prossimi cinque e dieci anni ci aspettiamo che i fondi pensione mettano nelle loro agende le seguenti priorità:

  • I fondi a capitalizzazione saranno il modello dominante e gli individui al momento assumono il rischio ma hanno poco controllo. La governance giocherà un ruolo centrale
  • La regolamentazione sarà sempre più pressante a tutela degli investitori
  • La strategia di investimento dovrà includere i temi della sostenibilità (ESG; stewardship; visione di lungo periodo negli investimenti) nelle convinzioni di investimento
  • Le persone giocheranno un ruolo importante nella governance e nella cultura aziendale dei fondi
  • La tecnologia avrà un impatto importante sul modello di business attuale, forzando un cambiamento. Emergerà un modello che coniuga le competenze umane con la tecnologia.

Anche i fondi italiani non potranno esimersi dal cambiamento e una riflessione sulle dimensioni e sulla governance non può essere ulteriormente rimandata.

Alessandra Pasquoni, Responsabile Consulenza sugli Investimenti in Italia Willis Towers Watson

4/4/2018

 
 
 

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