Nuovi investimenti per "vecchi" rischi: le assicurazioni tra tradizione e innovazione

Al pari degli altri grandi investitori istituzionali, anche per le Compagnie di Assicurazione inizia un nuovo capitolo tutto da scrivere, con alcuni punti fermi: più investimenti green e alternativi ma anche innovazione di prodotto e sviluppo tecnologico

Niccolò De Rossi

Ciò che il mondo intero ha sperimentato negli ultimi 16 mesi è qualcosa che, in molteplici ambiti, lascerà un segno profondo. Non solo per la drammaticità delle ripercussioni che COVID-19 ha prodotto a livello sanitario ma soprattutto per le ricadute su moltissimi settori, che avranno bisogno di investimenti e di nuova linfa. L’aspetto che forse più di tutti conterà sarà la capacità di riuscire a trasformare le difficoltà in opportunità e di intercettare i trend che si stanno delineando all’orizzonte. C’è bisogno di riuscire a sfruttare il vento di cambiamento generato dalla tempesta appena attraversata e da cui faticosamente si cerca di uscire. 

Anche tutti i più grandi investitori istituzionali, su più fronti, sono chiamati ad accompagnare ed essere protagonisti di questo cambiamento. In particolare le Compagnie di Assicurazione, per il ruolo centrale che svolgono per i loro milioni di assicurati, hanno già compreso che la trasformazione in atto abbraccerà ogni aspetto della loro attività. La pandemia ha infatti evidenziato alcune carenze anche nella risposta privata al bisogno di cura del cittadino e al tempo stesso sottolineato quanto temi quali l’innovazione di business e il progresso tecnologico in ambito assicurativo siano da considerare non una possibilità ma una seria necessità. Parallelamente, due aspetti in particolare sulla gestione dei patrimoni assicurativi: da un lato, la crescente attenzione delle nuove generazioni alla sostenibilità non può che imporre di intraprendere un percorso di investimento sempre più green e attento ai bisogni e alle trasformazioni sociali in atto, una su tutte l’invecchiamento della popolazione. Dall’altro, il contesto macroeconomico e finanziario rimane incerto, con un possibile ritorno dell’inflazione, e l’arrivo del tapering sia negli Stati Uniti sia in Europa: variabili che aggiungono ulteriori elementi di indeterminatezza nell’allocazione degli attivi al di fuori della sfera dei mercati “tradizionali”. 

 

Nuovi modelli di business e tecnologia

Ciò che è evidente è che la nuova offerta assicurativa sarà fortemente basata su una trasformazione tecnologica che pervaderà tutto il settore, condizionando le modalità di progettazione, distribuzione, gestione e monitoraggio di molti prodotti assicurativi, introducendo ampi elementi di semplificazione e flessibilità. In un mondo che cambia ed evolve a ritmi serrati, progresso tecnologico e semplificazione nell’accesso alle diverse coperture non potranno che trovare nell’industria assicurativa un polo dove crescere e svilupparsi. Sarà necessario infatti ripensare l’ecosistema insurance, incentrandolo su un insieme integrato e ben orchestrato di servizi e tecnologie per offrire ai consumatori prevenzione, assistenza e pronto intervento, rimedio e monitoraggio e assicurazione.

La rimodulazione e il ripensamento delle tradizionali polizze in chiave innovativa porteranno infatti a una semplificazione di business per le Compagnie ma soprattutto a una maggiore facilità di accesso da parte dell’assicurato. L’obiettivo cui tendere sarà quello di costruire un sistema di insurtech basato su molteplici servizi abbinati a forme di assicurazione tradizionali e innovative, dove il cliente potrà partire dal servizio generico per poi evolvere verso prodotti sempre più specializzati e rispondenti alle singole esigenze. Per rendere possibile questa trasformazione sarà necessario però coinvolgere diversi attori in un’ottica di stretta collaborazione, soprattutto dal punto di vista tecnologico. Intelligenza artificiale, IoT, mobile app sono gli strumenti che dovranno essere integrati con la tradizionale distribuzione assicurativa e che soprattutto potranno facilitare l’accesso del cliente alle molteplici coperture pensate per i differenti rischi assicurabili. 

 

Investimenti green e nei mercati privati

L’ultimo decennio, crisi sanitaria a parte, è stato contraddistinto da eventi che hanno condizionato notevolmente l’andamento dei mercati finanziari, creando difficoltà importanti anche per l’economia reale ma restituendo l’opportunità di far evolvere le gestioni finanziarie verso nuove prospettive. La crisi dei subprime e il credit crunch, la prolungata stagione dei tassi zero e l’attuale pandemia sono tutti scenari che hanno consentito, malgrado le difficoltà, un'accelerazione verso nuovi investimenti, soprattutto nei mercati privati, ma anche verso la consapevolezza di dover agire in modo concreto per la sostenibilità del pianeta.

I due temi corrono su due binari paralleli anche per le Compagnie di Assicurazione. L’evoluzione della finanza ha infatti consentito, anche in Italia, di guardare con favore al ruolo di sostenitori dell’economia reale nazionale attraverso l’impiego di parte dei loro attivi. Non è infatti solo un tema di diversificazione o protezione dai possibili movimenti avversi dei mercati tradizionali. È piuttosto l’opportunità di trovare redditività aggiuntiva sostenendo al contempo le eccellenze italiane, contribuendo alla realizzazione e alla modernizzazione infrastrutturale del Paese e divenendo motori del cambiamento. Parimenti è crescente l’attenzione da parte dell’industria assicurativa verso tutto ciò che riguarda la sostenibilità, tema ormai presente in ogni dove anche per l’importanza che la transizione ecologica rivestirà nell’agenda politica dei prossimi anni. Se la centralità dell'ESG è ormai un mantra, le difficoltà maggiori si presenteranno verosimilmente nell’applicazione dei rispettivi obiettivi di sostenibilità. Tra le strategie applicabili è infatti necessario saper adottare, in base agli strumenti utilizzati, quella che più si adatta allo stile di gestione e alla composizione del portafoglio. Se per gli investimenti tradizionali è “sufficiente” applicare logiche di esclusione o best in class, per il panorama alternative serve monitorare rischi differenti e saper selezionare le opportunità più coerenti con il business assicurativo, come invecchiamento della popolazione, riduzione delle emissioni o produzione di energie rinnovabili. 

Sviluppo tecnologico e rimodulazione del business assicurativo accompagnato da una visione finanziaria che coniughi la ricerca di rendimento con la gestione del rischio, da un lato, e la necessaria visione green e di sostegno al Paese, dall’altro. In definitiva, rimanere nel solco della tradizione assicurativa ma salendo da protagonisti sul treno dell’innovazione.

Niccolò De Rossi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

24/6/2021

 
 

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