A ciascuno il suo: investimenti alternativi per obiettivi differenti

La decisione di investire parte del proprio patrimonio attraverso strumenti cosiddetti alternativi deriva da riflessioni, esigenze e obiettivi differenti per ciascun investitore: valutare e selezionare il prodotto più adatto alle proprie necessità è il primo passo da compiere

Niccolò De Rossi e Gianmaria Fragassi

Gli investimenti alternativi quali private equity, infrastrutture, private debt, real estate rappresentano oggi, per molti investitori, una possibile via per cercare rendimenti aggiuntivi a quelli che i tradizionali mercati finanziari offrono. Nonostante ormai l’offerta di tali prodotti sia davvero vasta scegliere lo strumento più adatto alle necessità del singolo investitore rimane il passo più importante per rispettare gli impegni assunti nei confronti dei propri aderenti. È interessante allora approfondire le caratteristiche di investimento in economia reale e in alternativi dei due fondi pensione di Intesa Sanpaolo. Ne abbiamo parlato con Claudio Graziano, Presidente del Fondo Pensione a Prestazione Definita e Vicepresidente del Fondo Pensione a Contribuzione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo.

 

Fondo Pensione a Prestazione Definita Gruppo Intesa Sanpaolo 

Quali sono le motivazioni che hanno spinto il fondo a investire in strumenti alternativi e a sostegno dell’economia reale nazionale?

Il Fondo Pensione a Prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo, in precedenza Fondo Pensione per il Personale del Banco di Napoli, che ha visto con l’inizio del 2019 l’aggregazione della ex Cassa di Previdenza Sanpaolo, ha tra i suoi investimenti mobiliari sette fondi di investimento alternativi (FIA). Una parte di questi investimenti (cinque) sono stati effettuati nel 2015 in fondi di investimento alternativi di tipo “bond like” con un profilo di cash flow simile alle obbligazioni (distribuzioni costanti), un profilo di rischio/rendimento contenuto e durate medio/lunghe. I rimanenti due fondi sono stati acquistati nel 2016: un fondo infrastrutturale e un fondo di private equity. La selezione dei fondi è stata condotta in modo pubblico al fine di poter ricevere diverse offerte e scegliere tra più fondi e soggetti, la valutazione e in seguito la scelta è stata condotta principalmente sulla coerenza di tali investimenti con l’intero portafoglio del Fondo Pensione/Cassa di Previdenza, sul profilo rischio/rendimento, sulle prospettive di rendimento del fondo e valutando anche con attenzione se il fondo avrebbe investito in Italia. Pertanto l’aspetto di sostegno all’economia reale nazionale è stato analizzato senza costituire una discriminante dell’investimento.

Una volta intrapreso questo percorso, quanto è importante secondo voi l’aspetto di monitoraggio e reportistica dell’investimento effettuato e in generale del mercato nel suo complesso?

È sicuramente un aspetto rilevante. Il Fondo ha disegnato un suo sistema di reporting, monitoraggio e controllo degli investimenti. In particolare si è definito, anche d’intesa con i diversi Fondi/SGR, di analizzare i diversi report prodotti dal gestore del fondo, (analizzandone preventivamente i contenuti, le logiche e le tempistiche) oltre che al bilancio, al fine di monitorare, valutare e informare gli organi del Fondo in merito alla verifica del rispetto al business plan, agli investimenti effettuati, ai ricavi e ai costi, alle problematiche e alle prospettive, di mercato e del fondo. Periodicamente inoltre il team di gestione della SGR incontra la Commissione del Fondo preposta a questa tematica. Un ruolo significativo è svolto dai rappresentanti del Fondo in seno ai Comitati Consuntivi. Pur non essendo richiesto al momento di selezionare le logiche di gestione in ottica di rispetto delle tematiche ESG, viene comunque richiesto, in sede di monitoraggio, un aggiornamento delle policy adottate.

Quali sono gli strumenti di investimento scelti e in particolare i settori verso cui avete rivolto la vostra attenzione per investire in economia reale italiana?

Come premessa si evidenzia che la scelta è stata quella dell’investimento diretto in FIA e tramite delega di gestori. Come precisato in precedenza per quanto attiene ai FIA non si è investito direttamente in strumenti che avevano come principale scopo finanziare progetti con una ricaduta diretta nell’economia reale italiana, anche se tale aspetto è stato attentamente valutato in sede di selezione dei Fondi. Nell’ambito dei fondi acquistati si trovano investimenti effettuati in Italia, quali ad esempio in impianti per la produzione di energia alternativa (fotovoltaici, biomasse e idrico), in progetti per l’efficientamento e il risparmio energetico e in infrastrutture (aeroporti e porti).

 

Fondo Pensione a Contribuzione Definita Gruppo Intesa Sanpaolo 

Quali sono le motivazioni che hanno spinto il fondo (a contribuzione definita) a investire in strumenti alternativi e a sostegno dell’economia reale nazionale?

Nella definizione dell’asset allocation strategica multicomparto, il Fondo con la collaborazione dell’advisor ha definito, per alcuni comparti, specifiche percentuali di investimento in strumenti alternativi, coerenti con l’orizzonte temporale e di rischio di ciascun comparto. Per i comparti che prevedono gli alternativi, la percentuale allocata va da un minimo del 10% fino a un massimo del 20%.  Nell’ambito di queste allocazioni strategiche previste, la scelta di investire una parte in FIA con focus sull’Italia è fatta in un’ottica di diversificazione e ricerca di opportunità di settore o di competenza. In generale, data l’esigenza di fornire prestazioni alla popolazione di un fondo a contribuzione definita, è necessario valutare con attenzione lo sfasamento temporale tra la dinamica dei costi e i ritorni di rendimento degli investimenti (J Curve).

Una volta intrapreso questo percorso, quanto è importante secondo voi l’aspetto di monitoraggio e reportistica dell’investimento effettuato e in generale del mercato nel suo complesso?

La particolare tipologia degli investimenti alternativi richiede in fase di selezione un processo di analisi attento sia del soggetto gestore (GEFIA) sia del prodotto gestito (FIA). Il processo di ricerca, necessariamente supportato da advisor con specifiche competenze, deve partire dalla definizione delle caratteristiche necessarie agli investimenti per raggiungere gli obiettivi prefissati. L’intero processo di selezione si avvia tramite richiesta di offerte al mercato ed è svolto attraverso valutazione comparativa dei prodotti proposti. Trattandosi di investimenti di lungo periodo e non facilmente liquidabili, il momento della selezione è l’aspetto decisivo del processo. In un’ottica di attenzione alla tematica del rischio, viene richiesta una seconda opinion all’advisor incaricato per il risk management.

Particolare attenzione è rivolta alla reportistica. Il Fondo analizza i diversi report prodotti dal gestore del fondo, (analizzandone preventivamente i contenuti, le logiche e le tempistiche) oltre che al bilancio, al fine di monitorare, valutare ed informare gli organi del Fondo in merito alla verifica del rispetto al business plan, agli investimenti effettuati, ai ricavi ed ai costi, alle problematiche e alle prospettive, di mercato e del fondo.

Quali sono gli strumenti di investimento scelti e, in particolare, i settori verso cui avete rivolto la vostra attenzione per investire in economia reale italiana?

Nell’ambito delle scelte effettuate per i recenti investimenti alternativi, un settore nel quale siamo intervenuti in maniera convinta è quello dei fondi specializzati in Residenze Sanitarie per Anziani, un mercato destinato a un sicuro sviluppo stante la dinamica demografica. Gli investimenti effettuati in FIA specializzati in RSA italiane si caratterizzano per sostenibilità reddituale di lungo periodo e impatto positivo nel contesto sociale nazionale, contribuendo in maniera significativa a soddisfare i bisogni dei colleghi, e dei loro familiari, anche in ottica di welfare integrato del Gruppo Intesa Sanpaolo. Inoltre, in riferimento alla crescente attenzione ai temi SRI (Investimenti Socialmente Responsabili), tali scelte di investimento contribuiscono alla più ampia strategia del Fondo rivolta all’integrazione dei fattori ESG nell’implementazione dell’offerta previdenziale agli iscritti.

È in corso un nuovo beauty contest per la ricerca di investimenti in private equity ed energie rinnovabili (tramite FIA) per circa 100 mln di euro, che si sta realizzando in più fasi di cui alcune focalizzate sull’Italia. La selezione si concluderà nella prima parte del 2020.

Niccolò De Rossi e Gianmaria Fragassi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali 

5/2/2020 

 
 

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