Fare la differenza per EPPI

In un mondo che vive pandemie e crolli finanziari, EPPI prosegue in un percorso sempre più etico della gestione finanziaria attraverso la selezione di fondi ESG, migliorando l'asset allocation in termini di resilienza e sostenibilità. Un miglioramento di cui godranno anche le future prestazioni degli iscritti

Valerio Bignami

Negli ultimi cinque anni, l’Ente di Previdenza dei Periti Industriali ha fatto propri i principi di una sana e prudente gestione finanziaria degli attivi, per garantire una costante crescita dei rendimenti, al netto delle crisi finanziarie dei mercati. Un processo che ha permesso una più consapevole interpretazione e gestione delle azioni della Cassa sui mercati finanziari globali.

Nel mondo finanziario di oggi, infatti, non basta investire guardando al solo rapporto tra rischio e rendimento. Occorre scegliere la direzione dei propri investimenti, non seguendo ma anticipando i trend. Per farlo occorre tempo e un ingente sforzo di analisi e studio preliminare. Questa è la strada intrapresa dall’EPPI, e i primi positivi risultati non hanno tardato a presentarsi, grazie in particolare a un rinnovato processo di selezione degli investimenti, sempre più improntato sugli ormai noti principi ESG. 

A oggi l’EPPI può vantare un portafoglio con un’esposizione ai criteri ESG pari al 30% (figura 1). L’intenzione è che tale percentuale cresca ancora, già dai prossimi mesi. Le motivazioni alla base di questa nuova impostazione sono risultate ancor più migliorative e corrette a fronte della pandemia da COVID-19. L’inaspettata emergenza ha fatto infatti emergere la consapevolezza che non basterà più fare solo investimenti vicini alle tematiche sociali e ambientali. La chiave di volta sta infatti nell’evoluzione del concetto di “sostenibilità”, da mutuare ed estendere anche nella scelta dei fondi tematici e di impact investing su cui agire. 

Figura 1 - La politica di investimento dell’EPPI secondo i criteri ESG 

Figura 1 - La politica di investimento dell'EPPI secondo i criteri ESG

Fonte: EPPI


In concreto, volgendo lo sguardo alla “S” di Social (figura 2), oltre il 30% dei nostri investimenti ESG, per esempio, insistono nell’ambito della sanità, attraverso un impegno nel private equity, nel settore in grande crescita della life science, che promuove la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie legate alla medicina, la farmaceutica e la biologia. A questo ambito si affianca un impegno nella Silver Economy, affinché l’assistenza sanitaria e la tutela delle fasce deboli abbiano un ritorno in termini di benessere e sostenibilità sociali più ampi. 

Figura 2 - I principi ESG  

Figura 2 - I principi ESG

Fonte: EPPI

L’altro grande ramo dei principi ESG riguarda la “E” di Environmental, che ispira le scelte fatte a favore e a tutela dell’ambiente: oltre il 19% dell’intero patrimonio dell’ente è investito in infrastrutture rinnovabili seguendo tali criteri più classici. Crediamo infatti nella trasformazione ecologica che con forza – e molti sforzi – si sta cercando di realizzare, a tutela e cura dell’ambiente, attraverso l’efficientamento energetico, l’innovazione digitale e la progettazione di infrastrutture sociali. Ambiti del resto già individuati e sostenuti nel PNRR.

Arrivando infine alla “G” di Governance, c’è un’iniziativa strategica e strutturale che, come ente, stiamo per intraprendere. Si tratta dei primi passi di un percorso etico e sociale, che in un futuro, come vorremmo, potrà qualificarci come “ente ESG” a tutto tondo, al di là degli investimenti finanziari. 

Perché comprendiamo che non tutto si fa con la finanza. Più importante, forse, in questo particolare momento storico è dare il buon esempio, trasformando e mutando dall’interno pratiche e comportamenti, con l’obiettivo di avere un impatto positivo sull’ambiente e sugli stakeholder esterni e interni. 

Una nuova visione che coinvolgerà gli individui, l’organizzazione e l’Istituzione, con rinnovato senso di responsabilità nel condividere gli obiettivi e assumere comportamenti sinergici, per un cambiamento opportuno ma sostenibile. Sostenibilità ricercata anche a partire da un concreto contributo alla città di Roma, restituendole un luogo di aggregazione quale è la Piazzetta Morgagni, dove è inserito il complesso immobiliare della nostra sede, rivisitata in un giardino urbano autosostenibile e nella riqualificazione energetica degli edifici che si affacciano sulla Piazzetta stessa. Un progetto concreto, che va al di là - appunto - di una mera gestione finanziaria.

Valerio Bignami, Presidente EPPI

4/11/2021

 
 

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