Solvency II Review: il punto di vista dell'ANIA

Solvency II rappresenta una riforma radicale che non abbraccia le sole metodologie di calcolo del requisito patrimoniale ma riguarda l'intero sistema di vigilanza prudenziale: tra punti di forza e criticità da risolvere, il bilancio di ANIA sul suo impatto sulle Compagnie di Assicurazione

Edoardo Marullo Reedtz

Solvency II ha senza dubbio rappresentato una forte evoluzione del quadro di regole prudenziali per il settore assicurativo. Ha introdotto principi innovativi come quello di una valutazione coerente con il mercato delle poste di bilancio (market-consistency), un approccio basato sul rischio per il calcolo dei requisiti patrimoniali, un forte incentivo al miglioramento dei sistemi di risk management delle imprese. 

Allo stesso tempo, tuttavia, questi primi anni hanno rilevato come alcune regole di Solvency II espongano le imprese assicuratrici a una volatilità eccessiva della loro situazione patrimoniale, oltre a risultare incoerenti con il modello di business dell’industria. Un simile quadro ha determinato una penalizzazione di quei prodotti e di quegli investimenti di lungo termine che dovrebbero invece essere l’elemento distintivo della strategia finanziaria degli assicuratori. 

La revisione Solvency II rappresenta un'opportunità per coinvolgere e permettere al settore assicurativo di contribuire significativamente ai progetti economici della Commissione europea. In questo contesto, infatti, il sistema assicurativo può rivestire un ruolo centrale come investitore istituzionale, vista l'ampia quota di risparmio che raccoglie. 

Secondo l’industria assicurativa, la pur necessaria riforma di Solvency II – regime tra i più sofisticati al mondo ma anche tra i più conservativi - dovrebbe avere come principale obiettivo la riduzione di requisiti di capitale e la rimozione di vincoli, propri della natura conservativa del framework, attraverso modifiche che dovrebbero mirare a rappresentare meglio il rischio reale fronteggiato dagli assicuratori, sostenendo quindi la loro capacità di investire nell’economia reale e di offrire prodotti a lungo termine. Mantenere la capacità degli assicuratori di svolgere una rilevante funzione anticiclica, investendo in modo sostenibile e sul lungo periodo, sarà certamente fondamentale sia per la salute dell’industria in sé, sia per il raggiungimento dei principali obiettivi economici della Commissione europea, come la Capital Markets Union, il EU Green Deal nonché il piano Next Generation EU per la ripresa economica e sociale dell'Europa.

La revisione è entrata nel vivo, alla fine dell’anno scorso, con la pubblicazione da parte di EIOPA della propria Opinion on the Solvency II 2020 Review, contenente il suo parere sulla revisione di Solvency II, che sarà alla base della proposta di modifica che la Commissione si avvia a presentare nel terzo trimestre di quest’anno. Il documento è stato atteso a lungo dal settore assicurativo europeo e italiano, ed è stato frutto anche di una lunga interazione tra stakeholder e autorità di vigilanza, dilatata anche dagli imprevisti legati alla pandemia COVID-19. Il documento di EIOPA non sembra, tuttavia, aver voluto seguire l’impostazione sopra descritta, proponendo una serie di modifiche che, secondo le analisi condotte dall’autorità stessa e a parità di altre condizioni, portano a un aggravio di capitale per le Compagnie di Assicurazione.

ANIA ha partecipato attivamente all’intero processo indetto per le discussioni tecniche, rispondendo individualmente a 2 consultazioni negli ultimi 18 mesi; ha poi pubblicato un position paper nel maggio del 2021, che riporta una serie di proposte di revisione regolamentare sui temi considerati prioritari per l’industria italiana. Sarà ora importante attendere il documento pubblicato dalla Commissione, per capire se le discussioni relative alla riforma andranno nella direzione auspicata. 

Edoardo Marullo Reedtz, Coordinatore Ufficio Solvency ANIA

20/7/2021

 
 

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