Approccio ESG, un potenziale rivoluzionario per il risparmio pensionistico

Alcune ricerche rivelano la sensibilità dei più giovani nei confronti degli investimenti sostenibili e responsabili: una sensibilità che merita grande attenzione anche quando si parla di risparmio pensionistico e futuro previdenziale

Leo Campagna

È sempre più evidente che i più giovani avranno difficoltà maggiori, rispetto alle generazioni precedenti, nel beneficiare di soluzioni pubbliche per le proprie esigenze previdenziali. Il sistema contributivo è senza dubbio più equo rispetto a quello retributivo nel commisurare la futura pensione pubblica agli effettivi versamenti del lavoratore. Tuttavia, le difficoltà nel trovare un impiego, se non a tempo indeterminato quantomeno a termine per almeno uno o due anni, rende sempre più difficile aggregare nel tempo periodi utili a livello contributivo, con il serio rischio che l'assegno INPS risulti successivamente molto modesto e insufficiente alle proprie necessità post-lavorative. 

La necessità di alimentare una pensione integrativa diventa pertanto essenziale, sebbene la mancanza di posti di lavoro stabili possa costutuire un ostacolo anche per questa opzione aggiuntiva. È quindi estremamente importante che il lavoratore non sprechi le (talvolta scarse) proprie risorse di risparmio e, proprio in quest'ambito, l’industria dell’asset management è chiamata a un compito cruciale: assicurare performance nel lungo periodo. 

In quest’ottica, sta emergendo la convinzione che l’industria del risparmio gestito possa offrire soluzioni valide in grado di rivoluzionare il risparmio pensionistico qualora riuscisse a combinare gli investimenti di lungo termine con i valori delle generazioni più giovani. Una mission che può essere ad esempio raggiunta dagli investimenti ESG (ambientali, sociali e di governance) che sono sì nelle condizioni di assicurare delle prospettive di lungo periodo ma che, in parallelo, permettono all’industria del risparmio gestito di fornire ai giovani "garanzie" circa il proprio futuro e gli impatti sociali e ambientali dei propri investimenti. 

Premesso che attualmente un quarto delle gestioni professionali nel mondo già implementa criteri ESG, particolarmente interessante in tal senso è una recente ricerca a cura di Natixis Investment Managers, dalla quale emerge come l’84% dei millennial (i nati dal 1980 al 1999) sia incline a indirizzare una percentuale più alta al risparmio avendo l'opportunità di raggiungere obiettivi di benessere sociale. Non solo, i tre quarti degli intervistati sono poi propensi a far combaciare gli investimenti con i propri valori personali. Percentuali che confermano la maggiore sensibilità nei riguardi dell'ambiente e della sostenibilità da parte delle ultime generazioni rispetto a quelle precedenti: un terreno fertile per finanza SRI e approccio ESG, cui l’industria dell’asset management deve quindi guardare con attenzione. 

Anche perché il rispetto dei criteri ESG va per molti versi di pari passo con una serie di valori utili ad assicurare anche una maggiore sicurezza sul piano previdenziale: è il caso, giusto per fare alcuni esempi, della disuguaglianza di reddito e di ricchezza, della parità di genere, dell’accessibilità all'assistenza sanitaria a prezzi contenuti, della stabilità a lungo termine dei sistemi finanziari in tutto il mondo, della sicurezza ambientale. Certo ci sono anche ostacoli ancora da superare anche nel campo dell'investimento sostenibile e responsabile, a cominciare dalla cosiddetta "misurazione dell'impatto". Fondamentale, in particolare, che questo tipo di percorso finanziario preveda informazioni chiare e facilmente accessibili affinché non ricada sui piccoli investitori l’onere di controllare gli effettivi contenuti dei prodotti finanziari "sostenibili" e i loro effetti. Di qui, l'importanza di rafforzare tutta la reportistica aziendale (rapporti pubblici sull’impatto climatico, la strategia di gestione, governance aziendale, gestione dei rischi, parità di genere ecc.) seguendo dei parametri che possano diventare uno standard abituale per la comunità finanziaria. Infine, ma non certo per importanza, si rivelerà essenziale mettere a punto misure standard relative alle performance aziendali basate sui criteri ESG. 

Leo Campagna 

10/12/2018

 
 

Ti potrebbe interessare anche