Life Insurance, proteggere il reddito dalle conseguenze finanziarie dei rischi biometrici

La grande maggioranza dei lavoratori italiani risulterebbe "scoperta" e finanziariamente in grossa difficoltà al concretizzarsi di rischi biometrici di grave entità (ad esempio, in caso di invalidità permanente): alcune riflessioni sulle coperture offerte dal sistema pubblico e sul ruolo, fondamentale, del welfare complementare

Massimo Carassinu

Attualmente in Italia solo le famiglie dei dirigenti, visto l’obbligo di copertura da parte delle aziende, sono protette dal rischio decesso da tutte le cause. La gran parte degli altri lavoratori, se non si assicurano individualmente, possono contare solo sul sistema pubblico, che però offre una copertura molto inferiore alle necessità reali di una famiglia.

 

I dati emersi dalla ricerca

Lo evidenzia una ricerca condotta da elipsLife in collaborazione con Prometeia sulla protezione offerta dal sistema previdenziale pubblico (il cosiddetto primo pilastro) e dal sistema previdenziale integrativo, ad esempio legato al welfare aziendale (secondo pilastro). 

L’obiettivo è stato quello di analizzare e aiutare a comprendere i fabbisogni di protezione economica derivanti dal rischio biometrico (eventi a bassa frequenza e ad alta severità, quali il decesso o l’invalidità) dei lavoratori italiani, al fine di sollecitare una riflessione in tutti coloro che sono chiamati a prendere decisioni in tema di protezione dei lavoratori e nei lavoratori stessi, per aiutarli a capire quali sono le scelte e le possibilità. La ricerca si rivolge alle organizzazioni sindacali, ai rappresentati di categoria e ai responsabili delle risorse umane in azienda nell’intento di fornire uno strumento che possa sensibilizzarli verso questa tipologia di welfare

 

I principali messaggi emersi dalla ricerca 

Il sistema di welfare italiano (previdenza, sanità, assistenza) si articola su tre pilastri:

I pilastri del welfare italiano, elipsLife

Fonte: "Life Insurance - Proteggere il reddito familiare dalle conseguenze finanziarie dei rischi biometrici"

Come accennato, il cosiddetto primo pilastro universalistico, è oggi insufficiente per proteggersi dall'impatto finanziario di eventi gravi come la morte e l'invalidità permanente, erogando in media meno di 9.000 euro lordi anno come pensione ai superstiti. D'altra parte, solo il 3% circa del fabbisogno complessivo stimato di protezione dei lavoratori italiani è a oggi coperto da polizze vita collettive e individuali. Questo lascia l'82% dei salari lordi italiani senza alcuna assicurazione contro i rischi biometrici. 

Numerosi esempi concreti mostrano quali sarebbero gli impatti economici per un individuo qualora si verificasse un evento avverso, quantificando le risorse finanziarie rese disponibili dal primo pilastro e facendo emergere il relativo fabbisogno finanziario scoperto. 

La sottoassicurazione dai rischi biometrici ha un impatto negativo non solo per l’individuo ma anche per l’intera collettività, chiamata a supportare la previdenza, la sanità e l’assistenza sociale attraverso il pagamento di nuove imposte. Poche figure professionali possono godere di una protezione finanziaria da questa tipologia di rischi. La ricerca dimostra che l'obbligo di copertura da parte dell'azienda è principalmente a beneficio dei dirigenti, in particolare per quanto attiene alle coperture rischio decesso da tutte le cause. 

 

Le attuali coperture settoriali per ruoli (CCNL) e categorie professionali

L’attivazione di coperture assicurative collettive di II (secondo) pilastro per far fronte ai rischi biometrici (ad esempio, decesso e invalidità) è molto variabile: pochi accordi di lavoro nazionali (in genere solo quelli per i dirigenti) prevedono l’indennizzo in caso di infortuni e il risarcimento in caso di decesso da ogni causa.  

La mappatura mostra come i soli CCNL dei dirigenti Industriali e di quello per i manager del Commercio, dei Trasporti e del Turismo del Terziario avanzato pongono a carico dei datori di lavoro, seppure con differenti previsioni contrattuali, l’obbligo di assicurare i medesimi contro il rischio di morte e invalidità totale permanente da qualsiasi causa. 

Analizzando i principali contratti di I livello dei settori Artigianato, Terzo Settore e Pubblica Amministrazione emerge che non ci sono obblighi per il datore di lavoro di coperture decesso o infortuni fatta eccezione per gli operatori di vendita delle aziende artigiane alimentari o per gli impiegati del Terzo Settore. 

La tabella seguente raccoglie in modo puntuale le principali caratteristiche delle coperture assicurative decesso e infortuni previste dai principali CCNL. 

Le coperture offerte dai principali CCNL, elipsLife

Fonte: "Life Insurance - Proteggere il reddito familiare dalle conseguenze finanziarie dei rischi biometrici"

I professionisti aderenti alle Casse di Previdenza non hanno in genere un contratto indeterminato con un datore di lavoro.  Per questi professionisti, le Casse di previdenza sopperiscono alla mancanza del II pilastro e costituiscono il principale strumento di protezione e di welfare

Anche per i professionisti, l’indagine conferma però il basso livello di protezione rispetto alle conseguenze finanziarie del rischio biometrico e il gap di protezione è ancor più ampio per i molti professionisti con pochi anni di contribuzione, per i quali le Casse di Previdenza non offrono sufficienti strumenti di indennizzo.

L’analisi degli indennizzi previsti dalle Casse di Previdenza, a copertura dei rischi biometrici, è stata focalizzata su sette categorie professionali: agenti di commercio (anche se propriamente Enasarco è un secondo pilastro obbligatorio), architetti, avvocati, commercialisti, ingegneri, medici e odontoiatri, notai. Queste rappresentano il 67% della platea dei liberi professionisti iscritti alle casse in Italia. 

Le prestazioni previdenziali/assistenziali specifiche sono state analizzate a seconda che l’infortunio o la malattia abbiano origine in ambito professionale o extra professionale. Gli eventi analizzati riguardano: decesso, inabilità totale, invalidità permanente parziale di diverso grado e inabilità temporanea. Per le principali figure professionali è stato predisposto un profilo definito in termini di età, reddito, anni di contribuzione e composizione del nucleo familiare. Per ciascun profilo sono state individuate, in corrispondenza di ogni evento analizzato, le prestazioni, in forma di rendita o diaria, riconosciute dagli enti di competenza e la corrispondente copertura, espressa in termini percentuali, del reddito lordo su base mensile. 

 

Cosa si può fare?

L'assicurazione per eventi di grave entità, come ad esempio la morte o la disabilità permanente, dovrebbe essere una salvaguardia ampiamente disponibile e dovrebbe essere il più efficiente possibile.  

Per i dipendenti in particolare, il secondo pilastro è lo strumento più importante di protezione e benessere. Per i professionisti che non hanno una copertura del secondo pilastro, i fondi pensione obbligatori potrebbero costituire un'alternativa efficace per i bisogni di protezione delle loro famiglie.

Massimo Carassinu, Amministratore Delegato elipsLife Italia

6/11/2019

 
 

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