Tu dimmi che asset class vuoi, e ti dirò che strategia ESG adotterai

Secondo l'ultima indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, le esclusioni sono la strategia ESG più utilizzata, indipendentemente dall’asset class cui vengono applicate. Frequenti anche le convenzioni internazionali, mentre risultano meno frequenti strategie più “attive” come engagement e, soprattutto, impact investing

Giovanni Gazzoli

Quali strategie vengono maggiormente applicate ai titoli di Stato in portafoglio? Grazie all’indagine sugli investimenti sostenibili svolta dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali a margine del Settimo Report sugli Investitori istituzionali italiani, è possibile analizzare i comportamenti di fondi preesistenti, fondi negoziali, Casse di Previdenza e Fondazioni di origine Bancaria scoprendo se c’è correlazione tra la tipologia di asset class nella quale l’ente investe, e la strategia ESG applicata all’investimento.

All’indagine hanno partecipato 63 soggetti, dei quali 41 con un patrimonio superiore al miliardo di euro, per un totale patrimoniale di oltre 180 miliardi di euro. Solo 29 enti, tuttavia, ha affermato di adottare politiche d’investimento sostenibile: 10 fondi preesistenti su 20, 8 fondi negoziali su 15, 5 Casse su 15 e 6 Fondazioni su 13. Le strategie ESG (esclusioni, convenzioni internazionali, best in class, investimenti tematici, engagement e impact investing) sono state messe in relazione con le seguenti asset class: titoli di Stato, titoli azionari, corporate bond, fondi di investimento tradizionali e investimenti alternativi.

In termini generali, per quanto riguarda i titoli di Stato vengono applicate soprattutto esclusioni e convenzioni internazionali, adottate dal 52,6% degli enti, che spiccano in modo netto rispetto a tutte le altre strategie. Le esclusioni sono la strategia maggiormente applicata anche ai titoli azionari, in particolare dal 54,2% degli enti, mentre notiamo una percentuale molto alta di engagement, al 45,8%, e comunque una distribuzione più equilibrata, con l'eccezione dell’impact investing che viene applicato da meno del 10% degli investitori.

Figura 1 - Le strategie maggiormente applicate ai titoli di Stato in portafoglio

Figura 1 - Le strategie maggiormente applicate ai titoli di Stato in portafoglio 

                                    Fonte: Settimo Report sugli Investitori istituzionali italiani

Figura 2 - Le strategie maggiormente applicate ai titoli azionari in portafoglio

Figura 2 - Le strategie maggiormente applicate ai titoli azionari in portafoglio 

                                    Fonte: Settimo Report sugli Investitori istituzionali italiani

Passando ai corporate bond, si distingue rispetto alle altre asset class la strategia best in class, che viene applicata dal 47,6% degli investitori, oltre alle solite esclusioni (57,1%). Le percentuali sono più alte più o meno per tutte le strategie applicate ai fondi di investimento tradizionali: si passa dal 60% delle esclusioni al 20% dell’impact investing. Infine, gli investimenti alternativi che vedono gli investimenti tematici guidare la classifica con il 43,8%, mentre – pur essendo la strategia meno adottata – è relativamente alta la percentuale dell’impact investing, che arriva al 31,3%.

Figura 3 - Le strategie maggiormente applicate ai corporate bond in portafoglio

Figura 3 - Le strategie maggiormente applicate ai corporate bond in portafoglio 

                                    Fonte: Settimo Report sugli Investitori istituzionali italiani

Figura 4 - Le strategie maggiormente applicate ai fondi di investimento tradizionali in portafoglio

Figura 1 - Le strategie maggiormente applicate ai titoli di Stato in portafoglio

Figura 5 - Le strategie maggiormente applicate agli investimenti alternativi in portafoglio

Figura 5 - Quali strategie vengono maggiormente applicate agli investimenti alternativi in portafoglio?

Cosa succede ripetendo invece la stessa analisi compiendo però una ripartizione specifica per tipologia di investitore istituzionale? 

Iniziando dalle Casse, si può notare come il 100% dei rispondenti applichi l’engagement ai titoli azionari; la totalità applica anche gli investimenti tematici ai fondi di investimento tradizionali e agli investimenti alternativi. Molto alta poi la percentuale di Casse che applica best in class ai titoli azionari, ai corporate bond e ai fondi di investimento tradizionali (80%). Si osservano solo due 0%: si tratta degli investimenti tematici applicati ai titoli di Stato e delle convenzioni internazionali applicate agli investimenti alternativi.

Venendo alle Fondazioni di origine Bancaria, si riscontra una concentrazione dell’applicazione di metodologie d’investimento sostenibile nell’asset class dell’azionario, mentre nelle altre asset class le indicazioni specifiche delle strategie ESG sono poche. L’azionario, infatti, riceve dalle Fondazioni l’applicazione soprattutto di esclusioni e convenzioni internazionali, con una singola indicazione anche per gli investimenti tematici; l’unica altra asset class che riscuote una particolare attenzione “sostenibile” è quella dei fondi di investimento tradizionali, ai quali il 33% degli enti applica esclusioni, best in class e investimenti tematici.

Per quanto riguarda i fondi negoziali, sono ancora una volta scelte da diversi soggetti (esattamente il 50%) le esclusioni, con particolare riferimento ai titoli azionari e ai corporate bond. Sono molto utilizzate anche le strategie (37,5%) riguardanti convenzioni internazionali, best in class ed engagement in relazione ai titoli azionari. Il 25% ha specificato di non avere investimenti alternativi in portafoglio.

Infine i fondi preesistenti, i più numerosi nell’adozione di politiche d’investimento sostenibile. Sono tre le “correlazioni” più frequenti, tutte adottate dal 60% dei fondi, e riguardano sempre le convenzioni internazionali che vengono applicate appunto dal 60% degli enti a titoli di Stato, corporate bond e fondi di investimento tradizionali. Tra i preesistenti si può scorgere in ultimo anche una particolarità: un fondo segnala che le strategie applicate ai titoli azionari sono decise dal gestore.

Giovanni Gazzoli, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali 

8/10/2020

 
 

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