Cosa fare oggi con il portafoglio obbligazionario?

Il livello dei tassi offerti dal debito, sia governativo sia corporate, insieme al rischio d'inflazione rappresentano delle sfide inedite per i portafogli obbligazionari degli investitori istituzionali. Affrontare questo scenario richiede di allontanarsi da un'asset allocation rigida e da una gestione a benchmark in favore di un approccio globale, flessibile e opportunistico

Lorenzo Saggiorato

A inizio settembre i rendimenti offerti dal comparto del debito sub-investment grade in Europa sono scesi sotto il livello dell'inflazione, comportando quindi un’erosione del potere d'acquisto per l'investitore. Questa situazione paradossale è indicativa delle criticità che si trova ad affrontare chi oggi vuole allocare risorse sul mercato obbligazionario globale.

L'attuale contesto sta infatti ponendo sempre maggiori sfide nella gestione della componente obbligazionaria dei portafogli, che continua tuttavia a svolgere un ruolo imprescindibile in termini di diversificazione, liquidità e generazione di flussi di cassa. Il livello dei tassi di interesse sul debito governativo dei Paesi sviluppati è ormai stabilmente in area negativa o prossima allo zero. Lo stesso vale per il debito societario investment grade e, come visto, anche il debito High-Yield presenta oggi spread compressi, in un contesto però non privo di rischi. L'alto livello di incertezza è guidato dall'evoluzione delle politiche monetarie di FED e BCE e dalle dinamiche inflattive, con chiare implicazioni sul livello dei tassi e sulla loro evoluzione.

La forma che hanno assunto i mercati obbligazionari globali negli ultimi anni, caratterizzati da rendimenti quasi nulli ma segnati da diverse fasi di volatilità, ha sancito la fine delle strategie buy and hold. La ricerca di un rendimento positivo ha spinto gli investitori ad allungare le duration, con forti rischi però in un contesto di rialzo dei tassi. Un’alternativa è invece rappresentata da un cambio di approccio, che abbracci una logica globale, flessibile e opportunistica.

Negli ultimi anni le masse investite nel mondo in fondi obbligazionari globali flessibili hanno visto un'enorme crescita, dai 200 miliardi di dollari del 2011, ai 500 miliardi del 2016, fino ai quasi 900 miliardi del 2020, in base ai dati eVestment. I numeri raccontano di un crescente interesse per approcci in cui il gestore è chiamato ad effettuare scelte dinamiche di asset allocation e di selezione delle idee di investimento lungo tutto lo spettro dell'universo investibile in termini di aree geografiche, tipologia di emittenti, rating o valute. 

La possibilità di spaziare tra le diverse sub-asset class obbligazionarie, quali debito governativo core ed emergente, in valuta forte o locale, credito di diversa qualità e gradi di subordinazione, offre rendimento potenziale e diversificazione. Inoltre, sono innumerevoli gli esempi di bruschi movimenti dei prezzi sul debito di alcuni Stati, settori o singoli emittenti che sono poi andati a chiudersi rapidamente, costituendo opportunità di investimento rilevanti per chi ha modo di coglierle. Viceversa, una gestione a benchmark, o ispirata a una rigida asset allocation strategica imposta a monte, preclude alla possibilità di reagire in maniera tempestiva ai movimenti dei prezzi e di posizionarsi tatticamente sulle aree del reddito fisso che, in un dato momento, presentano i profili di rischio-rendimento più attrattivi.

Da ultimo osserviamo come la compressione degli spread riguardi la media degli emittenti ma non necessariamente la totalità. Diventa quindi ancora più rilevante che in passato un'attenta ricerca e selezione delle singole storie idiosincratiche, valutandone profili di rischio e potenzialità.

Questo approccio richiede esperienza e solidi processi di generazione dell’idea e gestione della posizione. Con oltre 30 anni di track record nella gestione di strategie obbligazionarie globali, Alberto Foà, fondatore e Presidente di AcomeA, guida il team Fixed income della SGR indipendente. Il gruppo di professionisti vanta una lunga esperienza nella gestione, nella ricerca macroeconomica, sia sui mercati sviluppati che emergenti e nell’analisi di emittenti corporate. Inoltre, l’aver affrontato negli scorsi decenni le sfide epocali che hanno interessato i mercati europei e globali (la liberalizzazione valutaria, la crisi del debito sovrano e FX, la crisi degli emergenti), ha rafforzato le competenze del team in tema di analisi e di gestione dei portafogli, anche attraverso le fasi di volatilità.

Il successo dell’attività istituzionale oggi passa anche per la tutela della redditività della componente obbligazionaria, senza essere costretti a incrementare la duration o rinunciare alla liquidabilità. In un mondo che presenta sfide inedite per gli investitori istituzionali, introdurre nei portafogli obbligazionari strategie flessibili e globali può dare accesso alle opportunità di investimento che si presentano sul mercato anche in maniera repentina e discontinua, incrementando l'efficienza della gestione del patrimonio nel medio-lungo termine e quindi l'efficacia nel raggiungimento degli obiettivi istituzionali.

Lorenzo Saggiorato, Responsabile Investitori Istituzionali AcomeA SGR

20/9/2021

 
 
 

Ti potrebbe interessare anche