Debito infrastrutturale, un'asset class matura e utile per la diversificazione degli investimenti

Un'asset class resiliente, una gamma di opportunità diversificata e il ruolo sempre più importante degli investimenti ESG: sono questi i 3 punti principali su cui verte la puntuale analisi di Philippe Benaroya, Generali Global Infrastructure, sugli investimenti in debito infrastrutturale

A cura di Generali Investments*

Il debito infrastrutturale ha dimostrato la capacità di resistere alla crisi sanitaria e finanziaria: in quest'intervista gli spunti di Philippe Benaroya, Managing Partner e CEO di Generali Global Infrastructure, parte della piattaforma multi-boutique di Generali Investments, sul futuro di questa classe di attivi, alla luce dell'importanza della transizione energetica e digitale in Europa. 
 

Come è cambiata l'asset class nel corso dell'ultimo anno?

Nonostante le ripercussioni economiche e sociali della pandemia, le infrastrutture hanno dimostrato ancora una volta la loro natura resiliente. Gran parte dei processi di finanziamento avviati prima della crisi su attivi di qualità sono stati portati a termine con successo e il portafoglio di transazioni relative a investimenti infrastrutturali core, in Europa, dovrebbe confermarsi piuttosto sostanzioso.

In questo contesto, la quota di mercato riconducibile ad asset manager e investitori istituzionali continua a espandersi, a scapito delle banche europee. Gli istituti bancari restano una risorsa importante per il mercato, ma hanno ridotto progressivamente le attività di finanziamento rivolte al settore infrastrutturale per sostenere l'economia e i settori rimasti fermi a causa della pandemia.

Osserviamo anche un‘accelerazione in alcuni settori legati alla transizione energetica, alla transizione ambientale e alla digitalizzazione delle economie. Gli investimenti nelle telecomunicazioni e nelle rinnovabili sono notevolmente aumentati. Lo stesso vale per i trasporti ferroviari, che emettono meno CO2 di altri tipi di trasporto. La sfida climatica è diventata uno dei principali catalizzatori degli investimenti infrastrutturali, con l'ausilio dei vari piani di stimolo a livello europeo.

In termini di prezzi, diversamente dai mercati pubblici in cui gli spread si sono contratti, abbiamo visto un incremento dei premi di illiquidità e nonostante la lieve contrazione a partire da maggio 2020, siamo ancora al di sopra dei livelli pre-COVID.
 

Ha modificato il tuo approccio d'investimento durante la crisi?

Indubbiamente la pandemia ha avuto un impatto notevole sui mercati finanziari, ma le nostre attività nello spazio del debito infrastrutturale sono rimaste in larga misura schermate da queste condizioni avverse, che quindi non hanno inciso negativamente sulla nostra performance ma, anzi, hanno creato delle opportunità. Il nostro approccio d'investimento è prudente, quindi già coerente con il contesto e non abbiamo dovuto apportare modifiche alla strategia. 

Puntiamo su attivi infrastrutturali che operano nell'ambito di mercati regolamentati in regime di monopolio o semi-monopolio e sono caratterizzati da strutture di finanziamento difensive, con cashflow stabili e prevedibili e una storia di risultati solidi. Prediligiamo settori e attivi che dimostrano una spiccata attenzione agli aspetti ESG (ambientali, sociali e di governance) e soddisfano i criteri dell'investimento a impatto. Questo approccio rigoroso ha protetto gli investitori dall'esposizione a settori che sono stati più colpiti dalla crisi dell'ultimo periodo.

Tutti i nostri investimenti hanno mostrato un buon livello di resilienza, inclusi quelli effettuati prima della crisi che dovrebbero continuare a beneficiare dei prezzi elevati.  Per ottenere margini interessanti, chi investe nelle infrastrutture deve affidarsi a esperti con dimostrate capacità di sottoscrizione e collocamento in un ampio universo d'investimento, oltre ad un alto grado di selettività. L'attenta selezione degli attivi, la definizione delle strutture migliori, con clausole di contenimento dei rischi, sono parte del nostro approccio che mira a costruire portafogli resilienti e adeguatamente diversificati.
 

Quali sono i settori che presentano le opportunità più interessanti? 

La nostra attenzione si concentra soprattutto sui settori meglio equipaggiati per sostenere il contesto attuale e un ambiente recessivo. Oggi vediamo l'opportunità di contribuire alla ripresa delle nostre economie e puntiamo a convogliare i capitali verso le infrastrutture sociali (sanità e istruzione) e appartenenti al settore delle telecomunicazioni per accelerare la trasformazione digitale e sostenere la transizione energetica (energia rinnovabile, mobilità verde, efficienza energetica, ecc.) e quella ambientale (gestione dei rifiuti e delle risorse idriche). La grande maggioranza dei nostri asset ha il vantaggio di ricevere cashflow stabiliti per contratto e regolamentati. In alcuni Paesi i contratti di concessione includono clausole di riequilibrio economico che rafforzano la stabilità di lungo termine delle entrate e dei cashflow, anche in un ambiente avverso generato da eventi imprevedibili. Si tratta peraltro di strutture controllate e gestite da sponsor industriali e finanziari solidi ed esperti. 

Quella delle infrastrutture è un'asset class molto allettante per gli investitori soprattutto nel contesto attuale, data la natura difensiva e resiliente che la contraddistingue, e questo vale ancora di più per gli asset infrastrutturali core sui quali si focalizza la nostra strategia d'investimento. 
 

Come si sta muovendo il debito di qualità più bassa  rispetto all’investment grade? 

Il mercato oggi presenta opportunità interessanti sia nell'area investment grade che nelle fasce di qualità più bassa. In media nello spazio del debito investment grade senior, la remunerazione è intorno ai 250-300 punti base (per un rating medio BBB-), mentre nelle fasce di rating inferiori ci concentriamo sul debito senior e junior con spread creditizi compresi fra 350 e 500 punti base. È importante notare che in entrambi i casi l'universo d'investimento è molto esteso, pertanto, un ampio accesso alle transazioni e la capacità del manager di selezionare solo quelle che considera le migliori, sotto il profilo di rischio/rendimento, sono elementi cruciali per ottimizzare la performance finanziaria all'interno del portafoglio. Per esempio, nel debito infrastrutturale senior analizziamo più di 400 operazioni l'anno per selezionarne solo 15 circa, e dopo un esame approfondito. 
 

L'Unione Europea vuole promuovere la transizione verde e sviluppare l'infrastruttura verde: il debito è uno strumento adatto a tale scopo?

Il debito è uno strumento con cui è possibile guidare e influenzare gli investimenti effettuati dai rispettivi emittenti. Alcuni di loro che non adottano politiche ESG serie o che operano in settori caratterizzati da profili ESG deboli stanno cominciando ad avere difficoltà di accesso ai finanziamenti, mentre gli asset con un buon punteggio ESG si inseriscono in un circolo virtuoso che consente di raccogliere capitali più facilmente. 

Inoltre, finanziare asset virtuosi non implica costi superiori. L'integrazione ESG non va a scapito della performance. Per quanto riguarda i servizi di pubblica utilità che sono ancora fortemente dipendenti dal gas come fonte di energia, possiamo intervenire se l'operatore aderisce ad una logica di transizione energetica. È vero che l'elenco delle esclusioni si sta allungando, ma è giusto che sia così. 

I criteri di selezione ESG ci hanno portato a prendere decisioni valide anche nell'ambito del credito. Per esempio, abbiamo evitato di investire in aeroporti che presentavano un piano industriale a nostro avviso insostenibile già prima della crisi COVID e queste scelte sono state premiate, dal punto di vista finanziario e in ottica ESG. Esiste una correlazione positiva fra il rating creditizio, la resilienza degli asset e l'applicazione di filtri ESG. L'attività d'investimento di GGI è improntata alla sostenibilità: vogliamo essere fedeli alle nostre convinzioni e applichiamo i criteri di esclusione in modo rigoroso.

Siamo convinti che le infrastrutture daranno un contributo effettivo alla creazione di vantaggi sociali ed economici concreti per la collettività. In linea con i nostri principi e con l'intenzione del Gruppo Generali di investire in iniziative a sostegno della ripresa delle economie europee colpite dalla pandemia, abbiamo sviluppato di recente strategie d'investimento tematico con enfasi su mobilità verde, transizione ambientale ed energetica e infrastruttura sociale e transizione digitale. Il nostro team, uno dei primi a operare nello spazio della finanza infrastrutturale a livello internazionale, seleziona gli investimenti che si distinguono per la capacità di contribuire alla ripresa delle economie europee e al perseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU. Le nostre strategie sono compatibili con l'Accordo di Parigi.

*A cura di Generali Investments

28/6/2021

 


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