Il mercato italiano degli ETFs e gli investimenti assicurativi

L'utilizzo degli ETFs nei portafogli, istituzionali e retail, è un fenomeno da diversi anni in costante crescita sia a livello internazionale che domestico: in Italia, l'evoluzione di ETFplus accompagna le innovazioni di prodotto e il mutare delle esigenze dei partecipanti al mercato, tra i quali si osservano sempre di più anche gli investitori assicurativi

Alessandra Franzosi

Con i suoi 20 miliardi di USD di capitali in gestione, l’approccio passivo agli investimenti, sia essi istituzionali che retail, è certamente una delle tendenze strutturali che stanno modificando l’industria dell’asset management a livello mondiale. Le contenute fees da corrispondere al gestore, l’ampia e crescente gamma di sottostanti a cui accedere in modo semplice e una buona liquidità sono tra le ragioni alla base di tale crescita. 

Anche le Compagnie di Assicurazione italiane stanno sempre più utilizzando tali soluzioni. Nella gestione delle riserve tecniche, i prodotti passivi consentono di accedere a costi contenuti alle asset class tradizionali quali l’azionario globale o i corporate bond, con un favore per quelle soluzioni che, attraverso lo stacco di dividendi, assicurano la contabilizzazione di un rendimento. Nei prodotti a maggior contenuto finanziario, quali le unit link, permettono l’accesso ad asset class particolari qualora richieste dall’innovazione del prodotto di cui sono sottostante, anche attraverso classi di ETFs ad accumulo. 

Borsa Italiana, nell’assolvere al suo compito di messa a disposizione del sistema finanziario di piattaforme di mercato efficienti, gestisce ETFplus, il mercato dedicato alla quotazione e negoziazione di ETFs, ETCs e ETNs. Il mercato ETFplus nasce nel 2002 crescendo esponenzialmente, sulla falsa riga di quanto accaduto a livello internazionale. Ad aprile 2021 conta 1400 strumenti quotati, oltre 100 miliardi di euro di AUM (Asset Under Management) e flussi positivi pari a circa 4 miliardi di euro nei primi quattro mesi del 2021. Il 2020 è stato un anno record in termini di scambi, con oltre 124 miliardi di euro di controvalore negoziato e il 21 aprile 2020 con i suoi oltre 85mila trade è stato il giorno record di sempre per ETFplus. I maggiori scambi, che hanno evidenziato una strutturale resilienza di questo mercato anche durante la fase più acuta della pandemia, sono risultati persistere anche nel 2021.  

È una piattaforma internazionale, sia poiché sono presenti gli strumenti quotati delle principali case d’investimento attive nel segmento a livello mondiale, sia per la presenza continua di provider internazionali di liquidità. ETFplus è il secondo mercato per negoziazioni a livello europeo dopo quello di Francoforte. L’offerta di prodotti è ampia e diversificata. Oltre agli ETF obbligazionari e azionari più classici, in crescita gli Style che replicano un particolare stile o asset class di investimento, e dal periodo precedente la pandemia, i tematici quali clean energy, informatizzazione, digitalizzazione, blockchainpharma. In crescita anche gli ETFs che incorporano strategie di investimento cosiddette sostenibili. Ciò che però caratterizza ETFplus nel confronto internazionale è la maggiore rilevanza degli ETFs obbligazionari, oltre 350 per un totale del 40% degli AUM, rispetto al 25% medio dei mercati europei.

I costi di accesso sono relativamente contenuti: gli ETF su sottostanti obbligazionari presenti su ETFplus godono di un TER medio dello 0,22%, quelli azionari su Paesi sviluppati dello 0,25% e dello 0,50% su Paesi emergenti. La liquidità della piattaforma è costantemente garantita. Nell’ultimo quinquennio (escludendo l’anomalo periodo marzo-maggio 2020) lo spread bid-ask medio si è attestato intorno ai 10 basis points. Questo è il risultato dell’elevata e diversificata partecipazione al mercato di numerosi operatori, tra cui molti market maker quali specialist e advanced liquidity provider. 

Al fine di rendere il mercato sempre più adeguato ad accogliere ordini provenienti dagli investitori istituzionali, una nuova funzionalità di mercato RFQ – Request for Quote è stata inoltre introdotta nel dicembre 2016. L’obiettivo di tale innovazione di microstruttura è di offrire a tutti i membri del mercato un modo rapido ed efficiente per trovare controparti per i grandi scambi su larga scala, conclusi off-book ma in Borsa, così da beneficiare dell’intera filiera di post-trade a essi associata.

Alessandra Franzosi, Head of Asset Owners & ESG Investing Borsa Italiana

23/6/2021

 
 
 

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