Italiani, risparmiatori davvero poco previdenti

Pur ritenendosi grandi risparmiatori, gli italiani si confermano investitori spesso poco previdenti: cosa emerge confrontandone le abitudini finanziarie con quelle del resto d'Europa e del mondo?  

Leo Campagna

Tra PIP, fondi pensione negoziali, aperti e preesistenti ci sono oltre 8,6 milioni di iscritti alle diverse forme di previdenza integrativa in Italia per un patrimonio complessivo sottostante che supera i 167 miliardi di euro. Tuttavia gli italiani, pur essendo da sempre grandi risparmiatori, continuano a essere ancora "piccoli investitori "e, soprattutto, poco previdenti.

Un'ulteriore conferma arriva dalla sesta edizione del Global Investor Pulse di BlackRock, sondaggio internazionale che esamina e approfondisce il sentiment di oltre 27mila investitori in 13 Paesi nel mondo, di età compresa tra i 25 e i 74 anni, cui viene richiesto di rispondere a diversi quesiti sul proprio stato di salute e di benessere finanziario, nonché sull’impatto di questi aspetti in un’ottica di investimento di medio-lungo termine.

Il primo punto, già piuttosto significativo, è che soltanto il 28% degli italiani che hanno partecipato al sondaggio ritiene di godere di un buono stato di salute finanziaria: una percentuale che si colloca all’ultimo posto tra i vari Paesi, con una media globale pari al 42%. Inoltre, per la maggior parte degli italiani, la salute finanziaria è un tema che si coniuga soltanto al presente senza alcuna necessità di una pianificazione futura: non va oltre il 43% la quota di italiani che rivela di aver cominciato a risparmiare per la pensione, un'inclinazione che pone il nostro Paese al livello più basso rispetto alla media globale, che si posiziona a un più confortante 63%. E questo risulta ancora più grave per due ordini di ragioni: le risorse da destinare alle diverse forme di previdenza integrativa non mancherebbero e, inoltre, sono allocate in modo assolutamente inefficiente. Gli italiani si confermano infatti d'altra grandi risparmiatori con un 78% di intervistati del campione che si definisce come tale, una percentuale di 9 punti superiore rispetto alla media globale e lievemente al di sopra anche del 76% della media europea.

Peccato che a fronte di questa peculiarità storica le scelte di come allocare tale risparmio si rivelino tutt’altro che lungimiranti. Basti pensare che il 75% degli italiani detiene il proprio patrimonio in depositi bancari o risparmi, contro una percentuale del 66% in Europa. Non solo, gli intervistati di provenienza italiana che dichiarano di investire (quindi di allocare i risparmi direttamente con il fai da te o indirettamente in strumenti finanziari e previdenziali) non vanno oltre il 47% contro il 55% nel mondo. Nel dettaglio, gli investimenti degli italiani sono frazionati tra azioni (24%), immobiliare (21%), obbligazioni (18%) e fondi monetari (12%).

Ma perché gli italiani investono? In base alle risposte del sondaggio di BlackRock, il 34% lo fa per ricavare un maggiore rendimento dal proprio risparmio, il 29% perché lo ritiene più efficiente della liquidità, il 23% perché giudica di aver raggiunto un certo livello di ricchezza e il 20% perché è in cerca di buone opportunità. Sempre per il tramite del sondaggio si scopre poi che l’81% degli intervistati italiani preferirebbe una gamma più ristretta di prodotti tra cui scegliere, mentre il 77% sarebbe interessato a una remunerazione del consulente in base alle performance.  Infine, un 72% gradirebbe essere messo in condizione di disporre di un nuovo approccio per investire. A questo proposito, un ulteriore dato d'interesse: la tecnologia viene ritenuta dal 34% degli intervistati del nostro Paese un valido strumento per mantenersi aggiornati sulle diverse possibilità di investimento e per costruire un portafoglio personalizzato.

Leo Campagna 

18/4/2019

 
 
 

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