Le aziende di tutto il mondo sono in corsa per raggiungere l'obiettivo net zero

Se la pur lenta ripresa economica sta riportando l'attenzione delle aziende verso le priorità precedenti alla pandemia, un punto sembra rimanere fermo nella strategia a livello globale: la corsa per il raggiungimento dell'obiettivo net zero non si arresta. È quanto emerge dall'Analyst Survey 2021 di Fidelity International, secondo cui quasi un quarto delle aziende analizzate sarà carbon neutral entro la fine del decennio

Rosario Sarcone

Un obiettivo concreto

Con la seppur lenta e certo non uniforme ripresa dell’attività reale in tutto il mondo, l’attenzione delle aziende per il 2021 si sta spostando nuovamente verso le priorità precedenti alla pandemia, relative a investimenti orientati alla crescita, rendimenti per gli azionisti, e fusioni e acquisizioni, mentre i fattori sociali stanno diventando sempre meno prioritari all’interno dei piani di sviluppo aziendale.

Tuttavia, le questioni sociali continueranno a essere importanti, anche perché i rischi legati al clima iniziano ad avere un impatto maggiore sulle popolazioni e mettono a nudo le divisioni sociali. A dimostrazione di ciò, secondo un’indagine di Fidelity International condotta tra gli analisti interni alla società, sono numerose le aziende che stanno iniziando a prendere sul serio gli obiettivi di azzeramento delle emissioni di carbonio. 

Per raggiungere questo obiettivo, le aziende devono ridurre le emissioni dirette (scope 1), il consumo di energia (scope 2) e le emissioni indirette provenienti dalle filiere (scope 3). In un’ottica di più lungo termine, secondo gli analisti di Fidelity il 43% delle aziende raggiungerà l’obiettivo zero emissioni nette entro il 2040 mentre il 66% lo farà entro il 2050.

Tali previsioni si basano sugli attuali piani aziendali e, pertanto, è possibile aspettarsi che vengano riviste al rialzo nei prossimi anni, man mano che le normative diventeranno più rigorose, nuovi amministratori delegati assumeranno il controllo, e le solide pratiche ambientali, sociali e di governance (ESG) diventeranno la base per attrarre i capitali degli investitori.

In questo scenario, il ruolo di un investitore attivo sarà quello di impegnarsi con le aziende in cui investe per garantire che tali impegni si traducano in risultati.

 

Il divario si va via via restringendo

Nella corsa per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di carbonio, al momento è in testa l’Europa. La regione, infatti, presenta ancora una volta la più alta percentuale di analisti che segnalano una crescita dell’attività ESG nella maggior parte delle aziende. L’ESG è oggetto di tutte le conversazioni con le aziende e nelle rare occasioni in cui non sono gli analisti a porre domande al riguardo, è sempre il management a far emergere il tema, a dimostrazione di quanto sia radicata la sostenibilità in questa regione

Tuttavia, altre regioni potrebbero recuperare terreno e il cambiamento normativo è un fattore chiave. Le aziende del Nord America e della Cina si stanno concentrando maggiormente sulle tematiche ESG, cercando di ridurre il divario di sostenibilità di lunga data con l’Europa

Anche se i progressi non sono uniformi e la regolamentazione varia da una giurisdizione all’altra, non sempre coprendo l’intera gamma di fattori di sostenibilità, l’indagine mostra l’impatto reale dell’obiettivo di azzeramento delle emissioni nette della Cina entro il 2060, e del cambio di leadership negli Stati Uniti con il Presidente Biden. 

Negli Stati Uniti, infatti, la nuova amministrazione è stata eletta grazie anche all’ambiziosa piattaforma climatica promossa che punta alla decarbonizzazione della generazione di energia degli Stati Uniti entro il 2035 e per questo, per le aziende nordamericane, le questioni legate alla sostenibilità diventano sempre più prioritarie. 

Anche in Cina si registra una crescente enfasi in materia di ESG nella maggior parte delle aziende coperte dagli analisti di Fidelity. Questo potrebbe essere un primo passo verso degli obiettivi di azzeramento delle emissioni nette della Cina per il 2060. 

Rosario Sarcone, Head of Wholesale Fidelity International

1/4/2021

 
 
 

Ti potrebbe interessare anche