No alla finanza casinò, sì all'educazione finanziaria

Prendersi cura del proprio risparmio, diversificare e consolidare una visione di investimento di lungo periodo: anche questa è educazione finanziaria, l'unico antidoto per combattere il virus della speculazione di breve periodo

Niccolò De Rossi

Qualcuno l’ha paragonata alla storia di Davide contro Golia, altri l’hanno definita la grande “democratizzazione della finanza”. A una prima occhiata, con buona dose di faciloneria, la vicenda GameStop potrebbe essere accostata a una romantica storia in cui i "deboli" sfidano i "potenti", piccoli risparmiatori che, da spettatori e vittime di una crisi globale economica e sanitaria, trovano nel trading speculativo la propria grande rivincita riuscendo a ottenere guadagni stellari. Di similitudini e riferimenti nobili se ne potrebbero trovare ancora molti, ma probabilmente la verità è che quanto successo di nobile ed eroico non ha proprio nulla

"Prendere le distanze" dall’accaduto, per quanto pleonastico possa essere, è quanto mai necessario per non mandare il messaggio sbagliato del "tutto e subito", del guadagno facile a basso costo, del trading profittevole di breve periodo che offre lauti compensi con il minimo sforzo. Tutto ciò non solo è eticamente pericoloso soprattutto per i più giovani (i più esposti e partecipativi alla rete dei social network), ma allontana i risparmiatori, soprattutto alle prime armi e a maggior ragione in momenti di difficoltà e fragilità, dai corretti concetti di base di risparmio, dall’applicazione delle buone regole di gestione delle proprie risorse finanziarie, dall’investimento diversificato di lungo periodo.

 

Il virus della speculazione: la vicenda GameStop…

Ma cerchiamo di riassumere brevemente cos’è successo lasciando da parte troppi tecnicismi che non sono l’obiettivo di questo contributo. La narrazione finanziaria del momento ci racconta di piccoli trader che, aggregandosi su un social network (Reddit), decidono di comprare azioni di un determinato titolo. Fin qui nulla o quasi di sconvolgente, anche se - e non è poco - è bene ricordare che il coordinamento di singoli investitori con lo scopo di influenzare il prezzo di un titolo sui mercati è un comportamento illegale. La particolarità dell’operazione consiste nell’individuare un titolo azionario su cui sono presenti molte posizioni ribassiste (nel caso specifico, GameStop), ponendosi come obiettivo il rialzo del prezzo e costringendo così gli operatori ribassisti a comprare le medesime azioni per coprirsi (short squeeze). Così facendo, singoli investitori con pochi capitali hanno spinto grandi fondi a comprare enormi quantità di azioni facendo letteralmente schizzare il loro prezzo. 

Alla base di tutto questo, ancor prima che sotto l’aspetto puramente finanziario, è possibile individuare senza grande sforzo una visione della finanza molto prossima all’azzardo da casinò, che nulla dovrebbe avere a che fare con la più coerente visione di investimento di lungo periodo del risparmiatore medio. A maggior ragione se, come ben insegnano le varie bolle finanziarie scoppiate nella storia, in operazioni di questo tipo il guadagno rimane appannaggio di pochi (gli ipotetici rivoluzionari), mentre i più (il gregge) finiscono per perdere quasi tutto. 

Al di là delle personali opinioni sulla vicenda è forse utile considerare tre macro-fattori che possono spiegare, almeno in parte, l’aumento del ricorso al trading online anche da parte dei piccoli risparmiatori: a) le politiche monetarie espansive delle banche centrali garantiscono ormai da tempo un concreto sostegno ai mercati, finendo per abbassare la percezione del rischio; allo stesso tempo gli strumenti di risparmio tradizionali, a reddito fisso, sono ormai ovunque quasi senza rendimento, il che favorisce l’afflusso di capitali sul mercato azionariob) Lo scoppio della pandemia e il conseguente lockdown hanno ridotto la possibilità di spesa per i consumatori consentendo di avere maggiore liquidità da “investire”. c) Le piattaforme di trading online sono sempre più simili a giochi virtuali, facilmente accessibili a tutti e a costi prossimi allo zero, elemento che ne semplifica l’utilizzo anche per i neofiti della finanza esponendoli alla fascinazione del "gioco d’azzardo".

Tutti elementi che finiscono per alimentare un circolo vizioso dove, i meno preparati finanziariamente rischiano di allocare tutto o parte del proprio risparmio per inseguire il profitto di breve periodo a scapito di un'oculata e saggia gestione delle proprie finanze.

 

…e il suo antidoto: l'educazione finanziaria

Anche se la vicenda sembra non aver coinvolto in modo diretto l'Italia, può essere utile rimarcare alcuni concetti di base dell’educazione finanziaria, a maggior ragione per l'elevata propensione al risparmio degli italiani. Ciò si è reso ancora più evidente durante questo periodo di crisi in cui l’incertezza e la paura per il futuro hanno contribuito a incrementare la liquidità a disposizione dei risparmiatori. Nonostante questo, ricerche e studi in materia raccontano di un'allocazione non sempre ottimale del risparmio accumulato. Accrescere in modo generalizzato le competenze finanziarie di base consente di tutelare il maggior numero di risparmiatori dal “rischio speculativo di breve periodo”. 

Oltre ad aumentare la familiarità con alcuni concetti finanziari di base quali l’inflazione, la relazione tra rischio e rendimento e il tasso di interesse, quando si decide di investire il proprio risparmio, è necessario individuare i propri obiettivi di investimento, obiettivi che caratterizzeranno il relativo orizzonte temporale di impiego del capitale. A tal proposito, se si osserva l’andamento storico dei mercati azionari nel lungo periodo, ci si rende conto che le performance realizzate sono quasi sempre positive e con una volatilità più bassa rispetto al breve periodo. 

La vicenda analizzata consente di portare all’attenzione un altro concetto fondamentale per la buona costruzione di un buon portafoglio di investimento, anche se composto da pochi attivi investiti e con poche risorse. Non mettere tutte le uova nello stesso paniere è proprio il senso fondamentale del concetto di diversificazione. Puntare tutto su un unico titolo (GameStop) significa concentrare tutto il rischio in un'unica “scommessa”. Al contrario, investire il proprio risparmio, ad esempio in fondi comuni, consente di accedere, con un unico strumento, a un’elevata diversificazione riducendo al contempo i costi di acquisto e vendita dei singoli asset.

È utile ricordare inoltre che aderire a una forma pensionistica complementare può rappresentare il giusto compromesso tra risparmio previdente e investimento. Lo strumento infatti, incentivato fiscalmente e a cui è possibile versare tanto il TFR quanto il proprio contributo beneficiando anche di quello datoriale, rappresenta una buona sintesi tra l’accumulo di risorse aggiuntive per la pensione e il buon investimento di lungo periodo. Versamenti costanti, dilazionati e quindi accessibili a tutti, diversi comparti di investimento che soddisfano la personale propensione al rischio, orizzonte temporale di lungo periodo che consente di compensare le eventuali perdite di breve periodo. Insomma, un unico strumento che racchiude tutte le buone regole di educazione finanziaria.

Niccolò De Rossi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

10/2/2021

 
 

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