Private markets: un mondo di opportunità

I diversi segmenti dei private markets, ciascuno secondo le proprie caratteristiche, possono rivelarsi di enorme interesse per gli investitori istituzionali in cerca di strategie per coprire le passività future: le peculiarità delle differenti opzioni di investimento

Laura Tardino

L’interesse nei confronti dei mercati privati è cresciuto rapidamente tra gli investitori, in particolare in un contesto caratterizzato da bassa volatilità e bassi tassi di interesse. Si tratta di un’asset class che offre l’accesso a diverse strategie. Alcune possono essere relativamente poco liquide ma hanno le potenzialità di produrre rendimenti robusti e sostenibili, con volatilità ridotta e protezione contro i tail risk. Inoltre, spesso, presentano una bassa correlazione con altre asset class, come azioni e obbligazioni. Ciò consente di costruire portafogli che possono contenere eventuali brusche oscillazioni degli strumenti d’investimento più tradizionali.
 
Ciascuna delle sotto asset class dei private markets presenta caratteristiche proprie, cosa che rende questo ambito di investimento interessante per gli investitori istituzionali in cerca di strategie per coprire le passività future.
 
Ci sono numerosi segmenti dei private markets, tra cui immobili, infrastrutture, private equity, credito privato, risorse naturali e non solo. Ciascuno di questi ha caratteristiche specifiche, in termini di profilo di rischio e rendimento, rapporto con l’inflazione, volatilità e orientamento alla generazione di reddito. Ognuna rappresenta dunque un’opzione di investimento interessante per gli investitori istituzionali che cercano soluzioni per coprire le passività. Esaminiamo in dettaglio le categorie più importanti.
 

Immobiliare

Gli immobili commerciali riguardano un’ampia gamma di asset, tra cui uffici, negozi (centri commerciali) ed edifici industriali (magazzini per la distribuzione). Più recentemente, le opportunità nel settore immobiliare sono aumentate fino a comprendere gli alloggi per studenti, gli immobili residenziali, la logistica e le attività di sviluppo. Per gli investitori, tutti questi strumenti offrono la possibilità di far crescere il capitale nel lungo termine, nonché di ottenere un reddito regolare dalle locazioni. 
 
Ci sono inoltre settori immobiliari meno correlati alle condizioni economiche come per esempio l’edilizia sociale, che offre alloggi abbordabili a cittadini a basso reddito o disabili. In genere questi fondi sono sovvenzionati dal governo e implicano contratti a lunga scadenza. Dunque il fattore chiave di rendimento è il reddito derivante dalle locazioni di tali immobili. Le sovvenzioni da parte del governo danno maggiore stabilità a quest’opzione di investimento. 

 

Infrastrutture

I progetti infrastrutturali generano un tipo di flusso di cassa stabile che non si trova facilmente nei mercati obbligazionari tradizionali. Queste infrastrutture comprendono una serie di servizi essenziali, tra cui infrastrutture sociali (ospedali, scuole), di base (trasporti) e rinnovabili (centrali eoliche e solari). Molti progetti hanno il sostegno del governo e ricevono sussidi statali. Spesso si tratta di monopoli naturali collegati all’andamento dell’inflazione. Le infrastrutture rappresentano dunque un’opzione interessante in quanto possono generare rendimenti prevedibili nel lungo periodo.
 
I programmi infrastrutturali vengono finanziati sempre più frequentemente attraverso fondi quotati, gestiti da team che sono in grado di supervisionare la pianificazione, la costruzione e la gestione degli impianti. I ricavi di queste imprese, per quanto siano sensibili all’andamento dei prezzi dell’energia, sono sostanzialmente indipendenti dai fattori economici.
 

Private equity 

Il settore del private equity si propone sostanzialmente di creare valore attraverso la trasformazione delle società. Un fondo di private equity in media conserverà la proprietà di una società per 5/7 anni, consentendo al management di apportare innovazioni strategiche o operative allo scopo di ottimizzare i ricavi e incrementare gli utili. A differenza del venture capital che investe in start-up promettenti, il private equity in genere ricerca società più mature che già generano ricavi.
 
La popolarità del private equity è esplosa e la raccolta di capitali è sul livello massimo da 10 anni. Le società di private equity globali (general partner) hanno in portafoglio una liquidità calcolata in circa 1.700 miliardi di dollari. Avendo a disposizione più liquidità, i gestori vengono spinti a impiegare questo capitale e, in molti casi, a pagare un premio per assicurarsi un obiettivo. Secondo la società di consulenza Preqin, le società di private equity nel 2017 hanno pagato fino a 11/12 volte l’EBITDA in media, con operazioni a effetto leva per 6 volte l’EBITDA. Si tratta dei multipli più alti dal picco del 2007. 
 
L’aumento dei prezzi influirà naturalmente sui rendimenti che possono aspettarsi gli investitori. Tuttavia, i prezzi elevati tendono a concentrarsi nella fascia più alta del mercato, dove molti fondi di grandi dimensioni impiegano il loro capitale. C’è invece un potenziale di rendimento maggiore quando l’acquisto avviene a multipli di investimento più bassi nella fascia inferiore del mid-market. I general partner si rivolgono sempre più frequentemente ai mercati nuovi e in espansione. Tra questi, la Cina, dove i rendimenti dei mercati privati riflettono meglio la crescita robusta del PIL del Paese rispetto ai mercati pubblici. Dunque, le valutazioni sono indubbiamente elevate nella fascia più alta del mercato, ma ci sono numerose opportunità in altri segmenti che dovrebbero consentire ai general partner di continuare a produrre rendimenti più elevati
 

Credito privato 

Un altro modo per ampliare le opportunità di investimento è di prendere in considerazione il credito privato. La regolamentazione ha di fatto ridotto gli importi che le banche sono disposte a prestare alle società o al finanziamento di progetti, per cui il credito erogato dal settore privato è aumentato molto. Il credito privato offre una gamma eterogenea di strategie e numerosi vantaggi, soprattutto in un contesto caratterizzato da bassi rendimenti. Gli aspetti più importanti da considerare sono gli obiettivi in termini di rendimento, rischio e liquidità, che offrono la potenzialità di conseguire risultati di tipo diverso.
 

Risorse naturali 

Un’area in forte sviluppo nei mercati privati è quella delle risorse naturali che comprende silvicoltura, agricoltura e generazione di energia. Gli investitori hanno l’opportunità di investire direttamente in legname, agricoltura, gas e petrolio e materie prime, tutti segmenti che offrono un’esposizione a investimenti che sono difficili da trovare, da raggiungere e anche da sottoporre a valutazione. Considerata l’importanza di queste risorse per il buon funzionamento della società, tali asset offrono rendimenti interessanti, stabili e prevedibili nel lungo periodo.

 

Per concludere

I vantaggi sono indubbi, tuttavia investire nei private markets comporta dei rischi che possono essere collegati alle valutazioni: dato che non sono strumenti quotati in Borsa, non sono sottoposti a una valorizzazione giornaliera. Gli investitori devono essere pronti a conservare l’investimento nel più lungo termine. Le società di gestione dei mercati privati possono contribuire a contenere tali rischi offrendo molteplici competenze, necessarie per ottenere il meglio dalle numerose strategie che questa asset class è in grado di offrire.
 
Laura Tardino, Head of Institutional Business Development, Italy Aberdeen Standard Investments
 
26/2/2019
 
 
 

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