La finanza a impatto tra buone pratiche, ricerca ed esperienza

Non un semplice investimento di capitali, ma un'autentica ricerca di "moltiplicazione degli effetti": la finanza a impatto sociale al centro della seconda parte dell'intervista all'avv. Giuseppe Guzzetti, Presidente Acri e Fondazione Cariplo

a cura di Fondazione Cariplo

Una scelta molto precisa, e identificativa, di Fondazione Cariplo è quella di affiancare alla più tradizionale (per così dire) attività filantropica anche iniziative volte a favorire venture capital, impact investing, alta formazione e finanziamenti innovativi: quanto (se) è importante per voi tracciare una differenza tra questi due modalità di intervento? E in che misura gioverebbe al Terzo Settore adottare modelli organizzativi di stampo più imprenditoriale? 

Il tema della finanza a impatto è sempre più nelle agende di chi investe capitali, perché vogliamo che queste risorse abbiamo davvero un risultato di moltiplicazione degli effetti. Così come il tema del Venture Capital; la grande novità su questo fronte è che pochi giorni fa abbiamo fatto nascere Indaco Venture Partners Sgr, società di gestione del risparmio che gestirà il più grande fondo di venture capital italiano, il Fondo Indaco Ventures I, con un obiettivo di raccolta complessiva superiore ai 200 milioni di euro, di cui i primi 130 milioni sottoscritti entro il primo maggio 2018.

Sul fronte della finanza a impatto, invece, l’esempio in assoluto più azzeccato per Fondazione Cariplo, lo sapete, è quello dell’housing sociale, tanto che lo scorso anno a giugno abbiamo portato al Parlamento Europeo, con orgoglio, il modello i taliano.  La crescente emergenza abitativa e la necessità di trovare soluzioni efficaci per affrontarla sono un caso molto emblematico di cosa vuol dire investire per avere un impatto sociale. Il primo fondo immobiliare etico ideato da Fondazione Housing Sociale, che opera in Lombardia dal 2006, ha raccolto inizialmente 85 milioni di euro da investitori pubblici e privati e ha oggi una dimensione di oltre 500 milioni di euro. 

Il successo del modello ha ispirato il Sistema Integrato di Fondi (SIF), introdotto dal Piano Casa nazionale nel 2009. Il SIF ha raccolto un totale di 3 miliardi di euro e attualmente costituisce un fondo nazionale, il Fondo Investimenti per l'Abitare (FIA), amministrato da CDP Investimenti Sgr. Con un ammontare di 2 miliardi di euro, il FIA investe in fondi immobiliari locali, gestiti da altre società di gestione del risparmio, attraverso partecipazioni nel limite massimo del’80%. 

Attualmente si colloca tra i più importanti programmi di investimento ad impatto a livello mondiale. Capite bene che quella prima esperienza ha dunque generato un modello che si è allargato, producendo dunque un impatto sociale ben più ampio.

Un impatto sociale, certo perché l’housing sociale genera quello che noi chiamiamo welfare abitativo: case che muovono relazioni tra gli inquilini, costruendo una vera comunità tra vicini di casa. 

La finanza a impatto non ha bisogno solo di buone pratiche, ma anche di studi, approfondimenti, in una parola di ricerca. Lasciatemi poi aggiungere che per rendere la finanza a impatto ancor più diffusa ed efficace, occorre che il Terzo Settore sia pronto e predisposto a operare in questo ambito. Per questo, nel novembre scorso, è partito il programma intersettoriale di Fondazione Cariplo denominato Cariplo Social Innovation - Fondazione Giordano dell’Amore animato dal professor Giovanni Fosti e da una squadra di giovani competenti e motivati. I patrimoni, il sapere, la sensibilità, l'esperienza della Fondazione Giordano Dell'Amore e della Fondazione Opere Sociali si uniscono alla competenza, ai budget, all'innovazione promossa da Fondazione Cariplo. 

L’attività di Fondazione Social Venture - Giordano Dell’Amore beneficerà delle competenze uniche acquisite da Fondazione Cariplo nel settore dell’impact investing, in cui è operativa da oltre 15 anni, avendo progettato, promosso e realizzato, in partnership con altri soggetti istituzionali pubblici e privati, il programma nazionale di housing sociale che oggi vede nel Sistema Integrato dei Fondi di Cassa Depositi e Prestiti l’attore principale. Un programma intersettoriale solido, che dispone di circa 20 milioni di euro, in partenza ma che punta a coinvolgere partners di prestigio che condividono obiettivi e valori.

Quale, infine, un bilancio sull'attuale ruolo del Terzo Settore in Italia?

Il nostro Paese soffre di un deficit di innovazione sociale nel settore del welfare, delle politiche culturali e ambientali e sta oggi pagando gli effetti di anni di tagli di risorse pubbliche. Il Terzo Settore è visibilmente cresciuto, maturato. Lo chiamiamo “Terzo Settore Evoluto” ed è pronto al salto di qualità. Spesso sta facendo supplenza allo Stato, il che non è giusto, ma può ricoprire ancora di più quel ruolo di Terzo Pilastro dell'economia del nostro Paese, a fianco del Pubblico e del Privato. 

Ha però bisogno di un ulteriore passo in avanti, che si può fare con formazione adeguata e sostegno economico, anche sotto forma di capitale paziente. Servono idee, coraggio, visione innovativa e nuove competenze. Il nuovo programma di Fondazione Cariplo punta a questo, e lo fa rinvigorendo la tradizione e la memoria di un grande uomo: Giordano Dell'Amore. Oggi lo chiamiamo impact investing, Dell'Amore forse gli avrebbe dato un nome italiano, tutt'al più francese, la lingua che a quei tempi ci facevano studiare.

Il senso lo avete capito lo stesso. È l'uomo al centro. Lo sviluppo dell'economia sociale, la finanza per le persone, per il bene comune!

Intervista a cura di Fondazione Cariplo

15/5/2018

 
 

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