Agosto in rosso per i PIP, ma a tre anni le performance restano discrete

Malgrado un mese di agosto non propriamente brillante, la performance media a 12 mesi delle linee unit linked dei PIP si attesta su un discreto +2,1% e si sale  addirittura al +7,1% se si estende l'analisi alla media triennale 

Leo Campagna

Non si può certo dire che sia stato un mese di agosto turbolento per i mercati finanziari. Ma non per questo si può comunque affermare che sia stato da incorniciare per gli investitori europei.

Infatti, mentre l’S&P500 di Wall Street ha guadagnato il 3,6% in euro (e ancora meglio ha fatto l’indice tecnologico Nasdaq Composite che è salito del 6,3%) e il Nikkei 225 di Tokyo il 2,9%, l’indice MSCI emerging markets è arretrato del 2,4%, l’Eurostoxx ha lasciato sul terreno il 2,7% del proprio valore e il Ftsemib di Piazza Affari ha accusato una arretramento di addirittura 7,7 punti percentuali. In ambito obbligazionario l’indice JPMorgan dei governativi USA ha registrato un rialzo dell’1,4% e quello dei governativi Germania dello 0,7%, mentre l’indice JPMorgan dei titoli di stato italiani ha perso il 3,3%. Nel segmento valutario, il franco svizzero si è rivalutato sull’euro nel mese del 2,9%, lo yen giapponese dell’1,5% e il dollaro Usd di mezzo punto percentuale mentre la sterlina inglese è arretrata dello 0,4%. Infine, se il petrolio Brent è salito di 5 punti percentuali l’oro è sceso dell’uno per cento.

In questo contesto, il risultato medio (-0,5%) delle linee unit linked dei PIP censiti nel database di Itinerari Previdenziali può essere considerato abbastanza ragionevole, sebbene una maggiore diversificazione dei portafogli al di fuori del perimetro dell’euro avrebbe permesso non solo di limitare i danni, ma probabilmente anche di realizzare perfomance medie più positive. Per esempio, un portafoglio frazionato in quattro parti uguali al 25% in azioni USA, azioni area euro, titoli di stato internazionali e titoli di stato EMU avrebbe generato una performance del +0,2% ad agosto.

Detto questo, è giusto sottolineare che, nonostante il risultato di agosto, la performance media  a 12 mesi (agosto 2017 – agosto 2018)  si attesta a un discreto +2,1% (con punte a due cifre per le linee più brillanti) ed esprime un rotondo +7,1% medio a tre anni (con picchi, per i best in class, anche superiori al 20%).

Leo Campagna

27/9/2018

 
 

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