Fondi negoziali, la correzione di febbraio non sposta gli equilibri di medio termine

Se, nel caso di linee a più alto profilo di rischio, è bene mettere in conto perdite di valore di quota nel breve termine, nel medio periodo la correzione di febbraio non dovrebbe danneggiare particolarmente i rendimenti dei fondi pensione negoziali

Leo Campagna

Gli effetti della correzione dei mercati finanziari di febbraio si sono visti anche nelle quote dei fondi pensione negoziali. Il rendimento medio delle 101 linee censite nel database di Itinerari Previdenziali si è attestato a febbraio a -0,7%, trascinando in territorio negativo il risultato a inizio anno (-0,3%).

Sono soltanto cinque le linee che possono vantare una performance non negativa né a febbraio e nemmeno da inizio anno. Si tratta, per la precisione, di due comparti obbligazionari, Foncer garantito (per i lavoratori nelle industrie delle piastrelle di ceramica) e Alifond garantito (per gli occupati nell’industria alimentare), una linea garantita, Prevedi sicurezza (per i lavoratori edili), e due linee obbligazionarie miste, Priamo garantito (per gli autoferrotranvieri) e Eurofer garantito (per i dipendenti delle Ferrovie dello Stato). Se però allarghiamo l’orizzonte di osservazione ai tre anni, l’arco di tempo appena sufficiente a valutare compitamente una gestione, si può constatare come la perfomance di queste cinque linee oscilli tra lo 0,9% e l’1,9%, cioè meno della metà della performance media delle 101 linee esaminate (che infatti si è attestata ad un +4,3%).

Pertanto, se in ottica di parcheggio del montante in attesa di tagliare l’età pensionabile, l’adesione a queste linee tre anni fa si è rivelata adeguata, in ottica di medio lungo termine la correzione di febbraio non modifica gli equilibri di mercato. Nel senso che per ricavare maggiore rendimento occorre aderire a linee a più alto profilo di rischio: nel breve termine, si dovrà necessariamente mettere in conto perdite di valore della quota (magari anche di una certa consistenza), ma nel medio lungo termine la gestione dovrebbe risultare più redditizia rispetto alla linee a più basso profilo di rischio.

Per fare qualche esempio pratico, se è vero che la linea Mediafond azionario (comparto per i dipendenti del gruppo Mediaset) ha lasciato sul terreno il 2,8% a febbraio, è altrettanto vero che negli ultimi tre anni segna ancora un +14,4%. Stesso discorso per Eurofer dinamico (linea bilanciata per i dipendenti delle Ferrovie dello Stato) che, a febbraio, ha segnato un -1,2% ma che a tre anni è a +11,3%. Oppure Fondo Sanità Espansione (linea  bilanciata azionaria per gli esercenti professioni sanitarie) che, a fonte di un -2% a febbraio, vanta comunque un +13,2% triennale. O, ancora, Fondaereo Prevalentemente azionario Crescita (per i piloti e gli assistenti di volo) che, pur accusando un calo del 2,4% a febbraio, mantiene un guadagno a tre anni del 10,3%.

Leo Campagna 

12/4/2018

 
 

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