Fondi pensione aperti, 5 anni di alti e bassi di Borsa

Negli ultimi 5 anni, i  fondi pensione aperti hanno dovuto fronteggiare non solo COVID-19 ma anche altri momenti di difficoltà sui mercati finanziari: i loro risultati dimostrano però che, anche in contesti particolarmente difficili per ricavare rendimento, per gli aderenti alla previdenza complementare è stato comunque possibile incrementare il valore dei propri versamenti

Leo Campagna

La correzione dei mercati azionari di marzo non è l’unica registrata negli ultimi 5 anni. Infatti, tra il 30 novembre 2015 e l’11 febbraio 2016, l’indice MSCI world delle Borse mondiali perse il 19,3% e l’indice Stoxx 600 dei listini europei il 21,2%. Successivamente, tra il 3 ottobre e il 24 dicembre 2018, mentre lo Stoxx 600 perdeva il 12,7% del proprio valore, l’MSCI world accusava un arretramento del 16,5%. Infine, tra il 19 febbraio e il 23 marzo di quest’anno, a fronte di un -33,9% dell’MSCI world lo Stoxx è arrivato a registrare un crollo del 35,4%. 

Nei 5 anni complessivi che vanno dal 30 giugno 2015 al 30 giugno 2020, lo Stoxx 600 evidenzia una contrazione del 5,5% , mentre l’MSCI world segna un +25,8%. In questo arco di tempo, i 319 comparti dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali hanno messo a segno un rialzo medio del 6,5%. Una media trainata leggermente al rialzo dai comparti a indirizzo azionario, capaci di accumulare guadagni medi quinquennali dell’8,6%, e da quelli bilanciati che, in media, mostrano un rendimento a 5 anni del +7,7%. In linea con la media generale i comparti bilanciati obbligazionari (+6,7%), mentre lievemente al di sotto si collocano le linee a vocazione obbligazionaria (+6,1%). Fanalino di coda i comparti garantiti (+3,1% il loro rendimento medio) penalizzati dai tassi negativi del mercato monetario euro. 

Queste performance, sebbene non particolarmente brillanti in termini assoluti, confermano che anche in un contesto difficile per ricavare rendimento da parte degli investitori è stato comunque possibile incrementare il valore dei versamenti degli aderenti ai fondi pensione.

Infatti, tenendo conto che nei 5 anni i tassi di rendimento del reddito fisso di alta qualità della zona euro si sono posizionati prevalentemente a zero o in territorio negativo e che la Borsa ha offerto soddisfazioni soltanto oltreoceano, essere riusciti a generare guadagni positivi intorno al punto e mezzo percentuale l’anno non è del tutto da disprezzare. Una riflessione che deve accompagnare i sottoscrittori di fondi pensione anche per il prossimo periodo che si preannuncia altrettanto complesso sotto l’aspetto delle fonti di rendimento.  

Leo Campagna 

24/7/2020

 
 
 

Ti potrebbe interessare anche