Fondi pensione aperti, a proposito di rotazione settoriale...

Trainati dalle linee a indirizzo azionario, ad agosto i fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali hanno ridotto fino al -0,7% le perdite da inizio anno: la volatilità resta però elevata, così come il divario di performance tra settori più o meno colpiti dagli effetti di COVID-19

Leo Campagna

Nel mese di agosto la performance media delle 316 linee dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali si è attestata al +0,8%. In virtù di questo risultato mensile positivo, il quinto consecutivo, la perdita media da inizio anno si è ulteriormente ridotta fino a -0,7%, mentre il rendimento a 12 mesi si posiziona in territorio positivo per mezzo punto percentuale. 

A trainare i risultati mensili di agosto sono state le 60 linee a indirizzo azionario che hanno sfruttato l’ottima intonazione dei listini nell’ottavo mese del 2020. Il loro rendimento medio si è infatti attestato a +2,7%: un risultato che porta a +13,7% il recupero medio dei fondi pensione aperti azionari dai minimi di marzo, quando le Borse accusarono una forte caduta a seguito delle preoccupazione per gli impatti della diffusione della pandemia. Le linee a vocazione azionaria a fine agosto accusavano ancora un ritardo (-2,8%) dai valori di inizio anno ma, al contempo, evidenziavano una performance media a 12 mesi pari a +2,8%.

Come dire che negli ultimi 12 mesi, nonostante il violento e profondo calo degli indici di Borsa per COVID-19, le linee azionarie sono comunque riuscite a generare valore ai sottoscrittori. Un aspetto da non trascurare anche alla luce della correzione dei titoli tecnologici che, a inizio settembre, hanno lasciato sul terreno circa 10 punti percentuali (in base all’indice Nasdaq), facendo sorgere i dubbi sulla sostenibilità del rally azionario.

La volatilità sembra comunque destinata a rimanere su livelli superiori a quelli visti nel trimestre precedente, anche perché la crisi sanitaria è tutt'altro che sotto controllo e all’orizzonte sono in programma le elezioni americane di novembre i cui esiti, giorno dopo giorno, paiono meno scontati di quanto i sondaggi lasciassero presagire almeno fino a poche settimane fa. Un contesto nel quale gli analisti intravedono la possibilità di una rotazione settoriale nel tentativo di trovare l’assetto migliore per affrontare il breve periodo. 

D’altra parte, resta piuttosto ampio il divario di performance tra i settori innovativi e tecnologici, che hanno beneficiato dell’accelerazione imposta dal nuovo coronavirus alla digitalizzazione, e quelli dell’healthcare rispetto ad altri settori (come il petrolifero, l’assicurativo, il bancario, quello dei materiali di base e l’industriale) i quali, al contrario, sono risultati penalizzati. È possibile immaginare una rotazione a favore di quest'ultimi nel prossimo futuro: fornirebbe peraltro un valido supporto al proseguimento del rally di Borsa evitando il pericolo di una "bolla" dal momento che, dai minimi di marzo, a trainare i listini è stata prevalentemente una ristretta rosa di titoli "growth".

Leo Campagna 

12/10/2020

 
 

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