Fondi pensione aperti, cosa aspettarsi dai prossimi trimestri

A meno di un trimestre dalla fine dell'anno, il rendimento medio 2021 dei fondi pensione aperti continua a muoversi in territorio positivo: restano però significative, anche su archi temporali più lunghi, le differenze di performance tra i vari comparti 

Leo Campagna

Nei primi 9 mesi del 2021 il rendimento medio dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali si è attestato al +3,3%. Tuttavia, a fronte di questo risultato "medio", emergono importanti differenze tra le linee più esposte al mercato azionario e alle asset class di rischio e quelle più orientate al reddito fisso e alla liquidità. Infatti, il rendimento medio delle linee a indirizzo azionario è stato del +9,7% e quello delle linee bilanciate del +4,8%; distanziate le linee bilanciate obbligazionarie (+1,7%), mentre sia le linee obbligazionarie (-0,1%) che quelle garantite (-0,6%) sono finite in territorio negativo.

Le medesime divergenze di performance, ma molto più amplificate, si notano negli ultimi 18 mesi, ovvero da fine marzo 2020 (in corrispondenza dei minimi di Borsa nella correzione post diffusione della pandemia) a fine settembre 2021. In questo arco temporale, a fronte di un rendimento medio di tutte le linee dei fondi pensione aperti del +13,8%, le linee azionarie vantano un +31,8%, le bilanciate un +16,9%, le bilanciate obbligazionarie un +9,3%, le obbligazionarie un +4,3% e quelle garantite un +3,6%.

Fin qui, quanto accaduto da inizio anno e negli ultimi 18 mesi. Guardando avanti, non si può non notare come la fiducia nella ripresa economica stia iniziando a dare qualche segno di debolezza e ad alimentare l'incertezza. Anche perché, la persistenza dei segnali di inflazione sta spingendo al rialzo i rendimenti nel reddito fisso. Nelle ultime settimane, il rendimento del Treasury USA a 10 anni è salito dall’1,39% all’1,66%, mentre quello del BTP decennale è aumentato dallo 0,73% allo 0,93%.

Un contesto nel quale la crescita diventa cruciale e, con essa, la salute delle aziende. In quest’ottica, una buona stagione degli utili può aiutare a rassicurare gli investitori nel caso in cui i risultati aziendali fossero positivi o, addirittura, superiori alle attese. Forse, ancora più importanti, saranno le indicazioni dei manager sul possibile andamento dei conti nei prossimi trimestri. L’attenzione degli investitori sarà rivolta in particolare all'impatto delle pressioni della catena di approvvigionamento sulla redditività e sulla capacità delle imprese di trasferire i costi più elevati.  

Leo Campagna

5/11/2021

 
 

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