Fondi pensione aperti, cosa rivelano le performance del 2018

L'ultimo trimestre dello scorso anno si è rivelato particolarmente difficile per gli investitori: all'interno di un contesto tanto difficile, come si sono "comportati" i fondi pensione aperti? E quali le prospettive per il 2019?

Leo Campagna

L’ultimo trimestre del 2018 è stato particolarmente difficile per gli investitori. Tutti i principali indici di Borsa hanno accusato ingenti perdite con un’accelerazione nel mese di dicembre in cui l’S&P500 di Wall Street ha lasciato sul terreno il 9,2% (il peggiore mese di dicembre dal 1930), trainando al ribasso le altre piazze finanziarie. Un contesto nel quale anche i fondi pensione aperti hanno sofferto registrando una perdita media del 3,2%, che ha portato il bilancio annuale dell’intero 2018 a un -3,8%.

Una performance che, sebbene non ufficiale (in quanto frutto della media semplice del 95% delle linee censite nel database di Itinerari Previdenziali), costituisce il risultato annuo peggiore dal 2011 (quando i fondi pensione aperti accusarono una perdita media del -2,4%). Quell’anno però, le linee obbligazionarie riuscirono a chiudere con una performance positiva, mentre nel 2018 hanno perso in media l’1,6% così come le linee garantite (-1,8%). Peggio, ovviamente, sia le linee bilanciate obbligazionarie (-2,8%) che quelle bilanciate (-4,7%) e, soprattutto, le azionarie (-7,8%).

Tutti si augurano che, esattamente come dal 2012 in poi,  già da quest’anno le perfomance tornino a correre al rialzo: per la cronaca, nei tre anni successivi, 2012, 2013, e 2014, i rendimenti medi dei fondi pensione aperti furono, rispettivamente, del +9,1%, +8,1% e +7,5%. Ma se anche questo non accadesse, c’è un aspetto da tenere comunque ben presente. Le performance a 5 anni, quelle dal dicembre 2013 al dicembre 2018, pur incorporando le perdite dell’anno appena concluso, rispettano il diverso profilo di rischio delle differenti linee di gestione. Infatti, mentre il rendimento medio delle linee garantite non va oltre il 3,4%, quello delle linee obbligazionarie è pari al 9,1%, quelli dei bilanciati obbligazionari dell’11,6%, quello dei bilanciati del 3,9%  e quello relativo alle linee azionarie al 17,09%.

Leo Campagna 

15/2/2019

 
 

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