Fondi pensione aperti, guardando oltre le possibili turbolenze d'estate

Le performance dei fondi pensioni aperti nel primo semestre dell'anno premiano i comparti più propensi al rischio ma l'andamento dei mercati finanziari nelle ultime settimane offre diversi spunti agli investitori: alcuni spunti a partire dai dati del Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali

Leo Campagna

Come abbiamo già avuto modo di segnalare, i risultati positivi dei 326 comparti dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali nel mese di giugno (performance media +0,7%) e nel primo semestre 2021 (+2,8) hanno confermato una dinamica: i comparti più esposti alle asset class di rischio, e più in particolare all’azionario, sono stati i più brillanti sulla scia dell’ottima intonazione delle Borse.

A questo proposito, le ultime settimane hanno fornito diversi spunti di riflessione agli investitori. L’improvvisa caduta di lunedì 19 luglio dei principali indici di Borsa internazionali (con l’Eurostoxx 50 in calo del 2,6%) ha fatto temere il peggio: per tutta la seduta si è avuta la sensazione che fosse prossimo l’inizio di quella profonda correzione azionaria che diversi osservatori stanno da tempo preannunciando. Il recupero dei mercati nei giorni successivi ha tuttavia permesso di tirare un sospiro di sollievo  ma ha anche confermato che, al momento, i due principali fattori che sostengono le quotazioni - le politiche monetarie e fiscali senza precedenti e l’ingente liquidità disponibile - continuano a fungere da robusta rete di protezione. 

Si sbaglia dunque chi afferma che ci sarà in estate una correzione di almeno il 10% che partirà da Wall Street, come conseguenza della imponente divergenza di valutazioni tra una manciata di società quotate (soprattutto, ma non solo big tech e growth) e il resto del mercato? Assolutamente no. Ma, se si concretizzasse potrebbe rappresentare una buona opportunità per o posizionarsi su titoli dalle ottime prospettive a medio lungo termine tornati a prezzi meno esagerati oppure per diversificare il portafoglioper renderlo ancora più durevole anche in prospettiva di un aumento dell’inflazione e dei tassi obbligazionari.

Per quanto riguarda il reddito fisso, la BCE, in seguito alla nuova revisione strategica, ha ora un target di inflazione del 2% su base simmetrica. Il suo approccio sarà ancora più accomodante e, per raggiungere il target di inflazione, potrebbe introdurre ulteriori stimoli monetari, attraverso l’acquisto di asset nel contesto del programma APP. Una situazione che, complessivamente, resta di supporto per i bund tedeschi e per gli spread dell’Eurozona.

Leo Campagna

5/8/2021

 
 

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