Fondi pensione aperti, performance a 5 anni dimezzate

Il 2019 è stato un anno ricco di soddisfazioni per gli investitori previdenziali e gli aderenti ai fondi pensione aperti non hanno subito eccezioni: quali indicazioni si possono trarre estendendo invece lo sguardo agli ultimi 5 anni?

Leo Campagna

Il 2019 si è chiuso con performance stellari per i mercati finanziari. Solo per dare un numero: l’indice MSCI world delle Borse mondiali ha chiuso con un guadagno annuo del 27,5% in euro. Se il 2018 era stato un annus horribilis per azioni e obbligazioni, il 2019 si è rivelato un anno ricco di soddisfazioni per gli investitori, soprattutto per quelli che hanno optato per gli investimenti più esposti al rischio (azioni, obbligazioni societarie, mercati emergenti).

Anche per i fondi pensione aperti i rendimenti dell’anno appena concluso sono stati di assoluto rilievo. Le 310 linee censite nel Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali evidenziano una performance media del +10,1%, con le linee a indirizzo azionario capaci di realizzare un guadagno medio del +15,5%. Risultati che hanno permesso di archiviare definitivamente la correzione occorsa nel 2018.

Ma come si sono comportati allargando lo sguardo agli ultimi 5 anni? Tra la fine dicembre 2014 e la fine dicembre 2019 i fondi pensione aperti hanno messo a segno un rialzo medio dell’11,8%. Molto meglio le linee azionarie (+22,9%) e quelle bilanciate (+15%); un po’ meno le linee bilanciate obbligazionarie (+11,2%) e, soprattutto, quelle obbligazionarie (+6%).

Si tratta di performance nettamente decurtate rispetto a quelle realizzate nel quinquennio precedente. Infatti, tra la fine di dicembre 2009 e la fine di dicembre 2014, il rendimento medio dei fondi pensione aperti era stato del +25,1%, con le linee azionarie a +39,7%, le bilanciate a +30,6%, le bilanciate obbligazionarie a +22,6% e le obbligazionarie a +18,6%. Dal confronto tra un lustro e l’altro, si nota in particolare come le performance dei comparti azionari e bilanciati si siano circa dimezzate, mentre quelle relative alle linee obbligazionarie si siano contratte di due terzi. 

Fare previsioni per il futuro è molto difficile, ma anche questo confronto sembra fornire un ulteriore indizio circa il fatto che le aspettative di rendimento degli investitori per i prossimi anni debbano posizionarsi su livelli molto più contenuti che nel recente passato.

Leo Campagna 

31/1/2020

 
 
 

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