Fondi pensione aperti, pronti a sfruttare il nuovo sostegno della BCE

Anche se i risultati da inizio anno restano in territori negativi, grazie alle prestazioni di maggio il recupero dai minimi di marzo si irrobustisce: l'intervento della BCE potrebbe però aprire la strada a nuovi scenari, favorendo la chiusura del gap e in particolare gli investimenti verso le asset class più rischiose 

Leo Campagna

Più 1,5%. A tanto ammonta la performance media registrata nel mese di maggio dalle 310 linee dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali. Un rendimento trainato dai comparti a indirizzo azionario che, in virtù del buon andamento delle Borse a maggio, sono riusciti a realizzare un apprezzamento medio mensile del 2,5%. Al di sopra della media del mese anche i comparti bilanciati (+1,5%), mentre i bilanciati obbligazionari (+1,1%) hanno chiuso poco al di sotto. Per i comparti garantiti (+0,5%) e quelli obbligazionari (+0,6%) andamenti positivi ma inferiori al punto percentuale.

Grazie ai risultati di maggio, il recupero dai minimi di marzo si irrobustisce: la performance media delle linee azionarie nel bimestre aprile-maggio si attesta infatti al +7,8%, quella delle linee bilanciate al +4,3%, quella delle bilanciate obbligazionarie a +3,1%, quella dei comparti garantiti al +1,1% e il rendimento medio bimestrale delle linee obbligazionarie al +1,4%. I risultati da inizio anno restano tuttavia ancora in territorio negativo soprattutto per quanto riguarda le linee azionarie (-7,8%) e bilanciate (-4%), mentre quelle bilanciate obbligazionarie (-2,1%), le garantite (-0,9%) e le obbligazionarie (-0,7%) evidenziano ritardi più limitati.

Alla luce di quanto accaduto negli ultimi due mesi non si può in ogni caso escludere che entro la fine dell'anno in corso le perdite possano essere colmate, non soltanto nel caso delle linee garantite, obbligazionarie e bilanciate obbligazionarie, ma anche nell’ambito di quelle azionarie e bilanciate. Infatti, dopo un iniziale tentennamento, la BCE ha mostrato di essere disposta a fare tutto quanto il possibile per sostenere l’area euro con misure monetarie senza precedenti cui vanno ad aggiungersi i fondi comunitari e le politiche fiscali espansive annunciate.

Potrebbe pertanto prefigurarsi un nuovo scenario, con tassi bassi per molto tempo, ancora favorevole agli investimenti verso le asset class più rischiose come accaduto dopo il discorso del 26 luglio 2012 con il quale l’allora Presidente della BCE Mario Draghi pronunciò il famoso ‘whatever it takes’, che spense ogni speculazione sui titoli di Stato della periferia della zona euro e propiziò un lungo periodo di crescita per l’economia e per i mercati finanziari europei. Da allora al 31 maggio scorso, il rendimento medio dei fondi pensione aperti è stato pari al +30,1% con le linee azionarie capaci di apprezzarsi, in media, del 51,3%, quelle bilanciate del 37,2%, quelle bilanciate obbligazionarie del 30,5%, quelle garantite del 12,3% e quelle obbligazionarie del 22,4%.

Leo Campagna 

26/6/2020 

 
 
 

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