Fondi pensione negoziali, la sfida con l'inflazione dei prossimi 5 anni

Gli esperti concordano nel prevedere un aumento dei prezzi al consumo nei prossimi 5 anni superiore a quello dell'ultimo quinquennio: anche alla luce delle performance registrate dal Comparatore Itinerari Previdenziali, quali le future prospettive di investimento per i fondi pensione?

Leo Campagna

Osservando i rendimenti registrati negli ultimi 5 anni (dal 30 aprile 2016 al 30 aprile 2021) delle 101 linee dei fondi pensione negoziali censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali si nota che i guadagni si sono mantenuti su discreti livelli. In media, la performance quinquennale si è infatti attestata al 16,5%, cioè 12,4 punti percentuali al di sopra del tasso di inflazione del periodo stimato dall'Istat. 

Certo emergono importanti differenze tra le diverse tipologie di comparti. Le linee dei fondi pensione a vocazione bilanciata azionaria, per esempio, evidenziano un rendimento medio a 5 anni del 35,5%, al di sopra sia delle linee bilanciate (25,9%) sia di quelle bilanciate obbligazionarie (17,9%). Molto distanziati i rendimenti medi dei comparti garantiti (4,4%), obbligazionari misti (4,0%) e obbligazionari puri (3,6%). 

Proprio questa distribuzione dei rendimenti in funzione del mercato principale di riferimento rende ancora più cruciale le scelte di portafoglio in vista dell’inflazione. Anche senza ipotizzare fiammate del carovita come negli anni Settanta, la maggior parte degli esperti concorda con il prevedere prezzi al consumo nei prossimi 5 anni superiori a quelli dell’ultimo quinquennio. Riuscire a fare meglio dell’inflazione nei prossimi 60 mesi sarà pertanto più difficile, anche per i gestori dei fondi pensione.

Storicamente, le azioni hanno dimostrato di essere un’asset class attrezzata per resistere a periodi di reflazione, come quello che stiamo attraversando attualmente: quindi, un periodo che segue la riapertura delle economie con tassi di inflazione tra il 2,5% e il 3% medio annuo. Tuttavia, alla luce del fatto che in ambito azionario le valutazioni sono elevate – in particolare, nel mercato azionario statunitense – c’è chi predilige gli investimenti tematici legati ai megatrend. Qualche esempio? Invecchiamento della popolazione, transizione energetica, millennial, cambiamento climatico.

Altrettanto interessanti risultano essere in questa fase anche i titoli ciclici e value, in particolare, le azioni value europee ad alto dividendo. Queste ultime, esprimendo valutazioni non eccessive, sono tendenzialmente di natura ciclica e i loro dividendi – intorno al 3,5% - risultano particolarmente attraenti in una fase caratterizzata da tassi del mercato obbligazionario euro a zero, se non addirittura in territorio negativo. Una tipologia di titoli che potrebbero offrire un interessante plus di gestione ai fondi pensione italiani, più inclini storicamente all’azionario europeo.

Leo Campagna

18/6/2021

 
 

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