Fondi pensione negoziali, pronti a cogliere le opportunità del secondo semestre

Anche i dati del Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali dimostrano come i fondi pensione negoziali si siano ben difesi da COVID-19. Per il secondo semestre dell'anno nulla è scontato: attenzione rivolta soprattutto all'inflazione e all'impatto di possibili varianti

Leo Campagna

Nei primi cinque mesi di quest’anno i fondi pensione negoziali hanno messo a segno un rialzo medio dell’1,8% mentre negli ultimi 12 mesi (da fine maggio 2020 a fine maggio 2021) il guadagno medio si attesta al 7,3%: è quanto risulta dall’elaborazione dei NAV dei fondi pensione negoziali censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali.

A livello di singoli comparti, tra gennaio e maggio di quest’anno si sono messi in luce Mediafond azionario (+9,8%), utilizzato per comporre le linee dei comparti previdenziali integrativi per i dipendenti del gruppo Mediaset, e quattro linee bilanciate azionarie: Fondo Sanità Espansione (+6,3%) per gli esercenti professioni sanitarie, Laborfonds dinamica (+6,2%) per gli occupati nelle aziende del Trentino-Alto Adige, Alifond dinamico (+5,8%) dedicato ai lavoratori dell’industria alimentare, e Foncer Dinamico (+5,5%) per chi lavora nell’industria delle piastrelle di ceramica.

Nel primo semestre del 2021 le performance degli indici azionari hanno trainato i portafogli più esposti al rischio: +15,7% in euro l’MSCI world delle Borse mondiali, +18% l’S&P 500 di Wall Street e +13,1% l’azionario area euro, mentre i listini dei Paesi in via di sviluppo, pur in territorio positivo, hanno chiuso sotto la media (+9,8%). A livello settoriale, il podio dei migliori nei primi sei mesi di quest’anno è composto da energia e petrolio, banche e telecom, mentre healthcare, utilities e assicurazioni hanno mostrato minore brillantezza, pur riuscendo sempre a chiudere il semestre in territorio positivo. Per quanto riguarda l’obbligazionario euro, i titoli di Stato hanno lasciato sul terreno oltre due punti percentuali in media, mentre le obbligazioni societarie investment grade hanno limitato il calo allo 0,8%: i bond high yield hanno invece guadagnato in media circa due punti percentuali.

Nel secondo semestre l’attenzione degli analisti è rivolta all’inflazione (che potrebbe far modificare le politiche monetarie ultraespansive delle banche centrali) e agli impatti delle varianti del virus: in autunno ci potrebbero essere nuovi lockdown, con inevitabili ripercussioni negative sul rilancio economico. La sensazione è che lo scenario di ripresa aziendale ed economica sia già stato in buona parte incorporato nei prezzi di Borsa, sebbene ci siano margini per ulteriori rialzi soprattutto per l'Europa, cresciuta meno degli Stati Uniti dai minimi della primavera 2020.

Leo Campagna

16/7/2021

 
 

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