Fondi pensione preesistenti: investitori di lungo corso e gestioni prudenti

Buon aumento del patrimonio complessivo, costante riduzione negli anni della loro numerosità, una gestione finanziaria in evoluzione e una propensione a diversificare l'investimento anche in prodotti alternativi: il ritratto dei fondi preesistenti tracciato dal Settimo Report Itinerari Previdenziali 

Niccolò De Rossi

La pandemia che ha colpito indistintamente economie e mercati finanziari contribuirà, con grande probabilità, al conseguimento di performance negative per la gran parte degli investitori per l’anno in corso. Ma se di previsioni sulla possibile ripresa o sull’evoluzione dei contagi ormai si parla quotidianamente, guardare al 2019 potrebbe essere un esercizio utile per osservare come gli investitori si sono comportati in un anno che, al contrario, ha restituito molte soddisfazioni in termini di rendimento. Ma non solo. 

Dalle analisi condotte dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali nel Settimo Report “Investitori Istituzionali Italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2019” su bilanci e note integrative anche dei fondi pensione preesistenti, si rilevano, per questi ultimi, trend molto chiari e che vengono confermati anno dopo anno. Prima evidenza utile da portare all’attenzione è la prosecuzione della riduzione della numerosità dei fondi preesistenti di 16 unità: alla fine del 2019 ne risultavano operativi 235, di cui 161 autonomi dotati di soggettività giuridica e 74 interni. Il risultato di un processo di accorpamento in gran parte riferibile alle operazioni di fusione e acquisizione del sistema bancario e di quello assicurativo, che furono i primi a promuovere iniziative previdenziali a favore dei propri dipendenti. 

Riguardo invece all’Attivo Netto Destinato alle Prestazioni, i 235 fondi pensione preesistenti cubano per il 2019 complessivamente 63,5 miliardi di euro con un incremento dell’1,19% sul 2018, confermando - come evidenzia la tabella - un trend di crescita costante negli ultimi 20 anni. 

Tabella 1 - L'evoluzione del patrimonio dei fondi preesistenti nel tempo​                  Tabella 1 - L'evoluzione del patrimonio dei fondi preesistenti nel tempo​
Fonte: Settimo Report sugli Investitori istituzionali Italiani

Proprio per la frammentazione che ancora oggi interessa questi investitori, i “soli” primi 20 fondi raccolgono oltre l’84% degli iscritti e i primi 45 il 90% dell’ANDP totale. Proprio su questo campione si basano le analisi che indagano le tipologie di investimenti dei fondi pensione preesistenti contenute nel Report. Nell’analizzare dunque la loro asset allocation, la prima macro-distinzione che viene effettuata si riferisce alla tipologia di gestione delle risorse, divisa tra diretta e indiretta. Come sottolineato dalla figura, degli oltre 36 miliardi investiti in forma diretta, oltre il 70% è destinato alle polizze. 

Figura 1 - Gli investimenti diretti dei fondi pensione preesistenti 2019

Figura 1 - Gli investimenti diretti dei fondi pensione preesistenti 2019

Fonte: Settimo Report sugli Investitori istituzionali Italiani

La consistente esposizione a questa tipologia di investimento, moderatamente prudenziale, consente però allo stesso tempo di avere una parte dell’allocazione in forma diretta al “riparo” dalla volatilità dei mercati azionari. Per la restante parte di investimento diretto, non si rilevano particolari variazioni rispetto all’anno precedente, se non per un lieve aumento dell’investimento attraverso l’acquisto di quote di OICR tradizionali. Sul fronte dell’investimento in FIA, il dato risulta in linea con quanto osservato nel 2018, ma si evidenzia un deflusso di risorse dai fondi immobiliari verso fondi di private equity e private debt.

Osservando invece la quota di patrimonio gestita attraverso l’affidamento delle risorse a gestori professionali, che corrisponde per il 2019 a oltre 21 miliardi, in linea con la loro mission previdenziale, oltre il 60% è investito in titoli di debito, con la parte di titoli di Stato che ne cuba circa la metà. Anche sulla parte gestita esternamente, si rileva un aumento nell’investimento attraverso OICR che arriva a sfiorare il 14% del gestito.

Figura 2 - Gli investimenti indiretti dei fondi pensione preesistenti  2019

Figura 2 - Gli investimenti indiretti dei fondi pensione preesistenti 2019

Fonte: Settimo Report sugli Investitori istituzionali Italiani

Da ultimo, si segnala una propensione, che si va via via consolidando nel tempo, a destinare una parte del patrimonio, talvolta anche per importi molto considerevoli, verso piattaforme di investimento o comparti di SICAV anche costituiti ad hoc. Tale evidenza si riscontra principalmente come stile di gestione sulla parte liquida del portafoglio, consentendo di riportare in un unico prodotto le diverse linee di investimento. Tuttavia, a maggior ragione per il peso crescente che questa tendenza sta assumendo nei diversi fondi preesistenti, rimane talvolta una concreta difficoltà nel reperire informazioni dettagliate riguardo le differenti tipologie di investimento che vengono adottate all’interno delle SICAV e i gestori dei rispettivi comparti.

L’auspicio, a beneficio dell’intero sistema e per poter evidenziare casi virtuosi che potrebbero fare scuola, è quello di arrivare a poter analizzare quanto più nel dettaglio, anche questa tipologia di investimento.

Niccolò De Rossi, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali 

18/11/2020

 
 

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