Fondi pensione, quali rendimenti aspettarsi a medio termine

Quali rendimenti aspettarsi dalle linee azionarie in un contesto di tassi a zero, politiche monetarie ultra-espansive e rendimenti reali ai minimi? Alcune previsioni di medio termine a partire dalle performance registrate dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali

Leo Campagna

Come già evidenziato la scorsa settimana, nel mese di gennaio i 334 comparti dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali hanno registrato una perdita media dello 0,3%. La medesima performance è stata espressa anche dalle linee azionarie. Queste ultime, in un contesto di tassi a zero (o addirittura negativi), politiche monetarie e fiscali ultra-espansive e rendimenti reali ai minimi, sono quelle suggerite dagli esperti finanziari per cercare di ricavare rendimento, ovviamente accettando maggiore volatilità nel breve e medio termine.

Ma quale rendimento? Cominciamo dalle valutazioni. È senz’altro vero che, in generale, le azioni non possono essere ritenute attualmente a buon mercato rispetto ai valori storici. Tuttavia esistono anche dei segmenti meno cari come, per esempio, i titoli a dividendo ad alto rendimento, una delle poche aree del mercato azionario vicine alle loro medie storiche. Il p/e prospettico (rapporto tra il prezzo attuale e gli utili attesi nei prossimi 12 mesi) di questi titoli si colloca a 12,9, in linea con la loro media storica decennale: il mercato azionario globale, nel suo complesso, tratta invece attualmente a 18,2 volte gli utili futuri contro una media decennale di 14,2. Non parliamo poi dei titoli growth globali, le cui valutazioni in diversi casi rasentano un’esuberanza irragionevole sotto tutte le metriche tradizionali di mercato.

Resiste comunque la convinzione che la gestione attiva - magari affiancata da alcuni opportuni accorgimenti tattici in grado di ridurre i rischi complessivi di portafoglio (per esempio posizioni long sulla volatilità VIX, ETF in oro e titoli indicizzati all’inflazione USA) - possa generare rendimenti positivi nell’ambito del mercato azionario anche in questo difficile contesto storico. A proposito di storia, osservando le performance a 8 anni (l’arco di tempo che di solito racchiude un intero ciclo di mercato) delle linee azionarie dei fondi pensione aperti si nota come negli ultimi "cicli" dal 2008 in poi, i rendimenti siano sempre stati piuttosto corposi: +77,1% dal 2008 al 2016, +62,9% dal 2009 al 2017, +41% dal 2010 al 2018, +71% dal 2011 al 2019 e +59,8% dal 2012 al 2020. Performance ben al di sopra della media dal 1998 che si colloca a +29,7%, ovvero al 3,3% annuo composto.

Fare previsioni è sempre difficile ma è plausibile ritenere che il rendimento medio delle linee azionarie dei fondi pensione aperti per i prossimi 8 anni possa essere più vicino a questa media storica (+29,7%) che non a quelle espresse dal 2008 in poi. 

Leo Campagna 

4/3/2021

 
 

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