Gestione attiva obbligazionaria, un'opportunità per i fondi pensione

Quali opportunità (e quali criticità) per i fondi pensione che scelgono di affidarsi alla gestione attiva obbligazionaria? Un'opzione che, se ben giocata, può garantire ricadute positive per le performance degli aderenti di medio-lungo termine...

Leo Campagna

Negli ultimi anni i prodotti a gestione passiva, in particolare gli ETF, hanno registrato un successo crescente e si sono diffusi rapidamente sul mercato sia nei portafogli degli istituzionali che in quelli del pubblico retail. Il loro appeal principale è rappresentato dalla capacità di replicare fedelmente un preciso indice di mercato con costi annui contenuti. Una combinazione che ha spiazzato molti dei fondi a gestione attiva i quali applicano costi decisamente superiori con performance che, in molti casi, si sono rivelate insoddisfacenti.

Nel frattempo, l’incremento a macchia d’olio dei titoli a reddito fisso con rendimenti negativi ha limitato l’universo investibile per chi è alla ricerca di reddito senza rischi eccessivi. Da qui, la crescita dei flussi verso gli ETF specializzati nelle obbligazioni societarie, sia nella versione investment grade che in quella non investment grade, e nel debito emergente. 

Ma se, da un lato, acquistare questi ETF permette agli investitori di posizionarsi su un preciso indice di riferimento di mercato, dall’altro li espone a rischi non sempre conosciuti. Per esempio, nell’ambito dell’alto rendimento (high yield) l'indice sottostante gli ETF è un paniere che prende in considerazione solo i titoli con maggiore liquidabilità del mercato ad alto rendimento. In altre parole, l'ETF cerca di riprodurre solo la parte più liquida del mercato che però spesso è anche quella più potenzialmente affollata dagli investitori, e anche con valutazioni più tirate.

Gli investitori in ETF high yield devono essere consapevoli che questa scelta non garantisce loro la stessa esposizione e diversificazione offerta da un buon fondo a gestione attiva e che i rendimenti nel lungo periodo possono differire significativamente. Per esempio, un gestore attivo può attendere in modo tattico prima di investire se il mercato è ritenuto costoso in quella fase e può anche beneficiare dei premi di nuova emissione sul mercato primario.

Tutte queste caratteristiche hano permesso ai migliori gestori di fondi obbligazionari high yield europei di superare il proprio benchmark come dimostra uno studio di DPMA su dati Bloomberg.

I primi 5 fondi per performance per categoria

Fonte: elaborazione DPAM su dati Bloomberg

Un’opzione che, se giocata bene, garantisce ricadute positive per le performance degli aderenti di medio lungo termine.Il problema è che riuscire a  individuare i gestori attivi migliori non è un esercizio semplice. Ma è anche vero che i fondi pensione possono ricorrere a validi advisor capaci di analizzare il mercato in modo da setacciare i gestori attivi in una specifica asset class che hanno dimostrato negli anni di riuscire a fornire valore aggiunto (alpha).

Leo Campagna 

15/11/2019

 
 
 

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