Le problematiche dei portafogli multi-asset dei fondi pensione negoziali

I gestori dei portafogli multi-asset stanno affrontando negli ultimi mesi sfide complesse: quali le possibili soluzioni? Alcuni spunti di riflessione a partire dall'analisi dei rendimenti dei 101 comparti dei fondi pensione negoziali censiti dal Comparatore Itinerari Previdenziali

Leo Campagna

Un risultato mensile leggermente positivo (+0,2%) a maggio: è quanto emerge dall’analisi dei rendimenti dei 101 comparti dei fondi pensione negoziali censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali. Un risultato che vede le linee bilanciate azionarie con rendimenti più sostenuti (+0,5%), seguite da quelle bilanciate (+0,4%) e dalle bilanciate obbligazionarie (+0,2%). La stessa dinamica è riscontrabile anche nelle performance da inizio anno e in quelle relative agli ultimi 12 mesi.

Da inizio anno a fine maggio, infatti, a fronte di un rendimento medio di tutti i fondi pensione negoziali del +1,8%, le linee bilanciate azionarie vantano un +5,2%, quelle bilanciate un +3,0% e le bilanciate obbligazionarie un +1,7%. Nell’ultimo anno, invece, se il rendimento medio dei 101 comparti analizzati si attesta al +7,3%, i comparti bilanciati azionari si sono posizionati al +16,0%, quelli bilanciati al +10,7% e i bilanciati obbligazionari al +7,4%. Numeri che confermano le grandi sfide che stanno affrontando i gestori dei portafogli multi-asset.

È infatti sempre più difficile che l'allocazione tradizionale in azioni e obbligazioni possa rappresentare in futuro un modo adeguato di ottenere un ragionevole rapporto rischio/rendimento, per diverse ragioni. Innanzitutto il contesto di rendimenti persistentemente bassi nel lungo periodo, le aspettative di rendimento riviste al ribasso per tutte le classi di attività convenzionali con anche l'aumento dell'incertezza, che si riflette in maggiori rischi di coda per azioni e obbligazioni. La diversificazione con i titoli di Stato e persino che le obbligazioni societarie di medio alta qualità (quelle con rating investment grade) non funziona come in passato. Inoltre, i rendimenti del reddito fisso ai minimi storici non offrono un cuscinetto né all’aumento dei tassi né tantomeno alle correzione dei mercati azionari. Un insieme di fattori che rende instabile la correlazione negativa tra equity e bond. 

Le possibili soluzioni? Dai REIT (fondi immobiliari quotati) alle infrastrutture (sia quelle legate alle comunicazioni che alla transizione energetica), dalle materie prime alle strategie hedge fund (tramite UCITS alternativi): il team di gestione deve considerare quali caratteristiche dovrebbero avere i loro investimenti e selezionare adeguatamente le varie opportunità. Alcuni strumenti d'investimento alternativi sono infatti adatti a raccogliere premi di rischio aggiuntivi, mentre altri si candidano come strumento di copertura nel portafoglio. 

Leo Campagna

9/7/2021

 
 

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