PIP, un primo semestre complesso e i prossimi sei mesi tutti da decifrare

Trainato dalle performance delle linee azionarie, il rendimento medio delle unit linked collegate ai PIP nel mese di giugno si è attestato al +1,2%: il semestre, su cui pesano gli effetti di COVID-19 e del lockdown, resta negativo mentre ancora da decifrare gli scenari che caratterizzeranno la seconda parte dell'anno

Leo Campagna

Ha chiuso in positivo il sesto mese di quest’anno per i PIP. In base alle performance delle unit linked collegate ai PIP censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali, il rendimento medio di giugno si è attestato al +1,2%, trainato dalle linee azionarie (+1,4%), mentre le linee flessibili non sono andate oltre un +0,3%. Grazie a questo ulteriore recupero mensile, la performance negativa del primo semestre dei PIP si è ridotta al -7,6%, con le linee azionarie a -12,2%, quelle bilanciate a -5,7% e quelle flessibili al -5,6%.

Performance negative ma molto inferiori a quelle che si stavano configurando a fine marzo, sulla scia del crollo dei mercati finanziari a seguito della diffusione del coronavirus nel mondo e del conseguente lockdown delle principali attività economiche. A tal proposito va ricordato come nel primo trimestre (dal 31/12/2019 al 31/3/2020), l’indice MSCI world delle Borse mondiali segnava un -19,64% e l’indice Stox 600 dei listini europei un -23,03% mentrem alla fine del primo semestre 2020 (dal 31/12/2019 al 30/6/2020), l’MSCI world aveva ridotto la perdita da inizio anno al -6,7% e lo Stoxx 600 al -13,35%.

Ora le attenzioni degli investitori sono già rivolte a un secondo semestre tutto da decifrare. L’evoluzione dei mercati sarà strettamente legata sia all’evoluzione del contenimento del virus e sia alle modalità della ripresa delle attività economiche. Tanto più le notizie sul contrasto a COVID-19 (incluse cure e, possibilmente, vaccini) saranno positive e i dati macro-economici tenderanno al bello stabile, tanto più le quotazioni delle Borse e dei mercati obbligazionari ne beneficeranno, e viceversa.

Al momento, tuttavia, molti osservatori segnalano l’ampia forbice tra Wall Street (la finanza) e Mein Street (l’economia reale), con la prima che incorpora una ripresa dell’economia a ‘V’ e la seconda che stenta ancora a ritrovare i ritmi pre-COVID 19. Un situazione che espone a possibili correzioni, anche di forte intensità, nel cao in cui si dovesse diffondere qualsiasi "cattiva" notizia (aumento delle tensioni tra Washington e Pechino, profitti aziendali inferiori alle attese, evoluzione della campagna elettorale per le presidenziali USA ecc.). Allacciamo le cinture, il decollo del secondo semestre 2020 è iniziato. 

Leo Campagna

17/7/2020

 
 

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