Stress e alimentazione, limportanza di una dieta equilibrata
Dieta non vuol dire solo regime ipocalorico ma adottare un vero e proprio regime di vita: vi spieghiamo perché è importante unalimentazione di qualità, per ridurre lo stress (anche sul lavoro).
Con il termine dieta s'intendono molto spesso i regimi dimagranti o ipocalorici, mentre la parola dieta ha un significato molto più ampio, di vero e proprio modo di vivere, di scelta di vita. In particolare, dieta significa regime di vita" e non necessariamente restrizione nell'assunzione dei cibi, per raggiungere l'obiettivo bisogna puntare soprattutto sulla qualità dell'alimentazione e poco sulla quantità.
Questo perché studi scientifici hanno dimostrato che diete drastiche, ipocaloriche, chetogeniche e iperproteiche (che simulano una condizione di digiuno biochimico) comportano l'innesco contemporaneo dei meccanismi controregolatori, i quali determinano, al momento dell'introduzione di un quantitativo superiore di cibo con la rialimentazione - poiché prima o poi si tornerà a mangiare pane, pasta o pizza - il recupero del grasso come riserva nel tessuto adiposo in modo che l'individuo possa tornare al suo peso iniziale o persino aumentarlo.
Inoltre diete drastiche e ipocaloriche possono causare ipoglicemia, ovvero bassi livelli di glucosio nel sangue, che stimolano a livello della ghiandola surrenale il rilascio di cortisolo, noto come ormone dello stress. Si tratta di un ormone che inibisce l'azione dell' insulina per aumento di glucagone a livello ematico che, a sua volta, promuove l'aumento di glicemia. Questo genera una maggiore ricerca per cibi piacevoli con conseguente aumento di grasso addominale: si tratta di un meccanismo noto come alimentazione emotiva e che consiste nel mangiare anche in assenza di stimolo della fame.
Lo stress, inoltre, stimola le terminazioni nervose del tessuto adiposo a rilasciare il Neuropeptide Y (NPY) che stimola la cellula ad accumulare grasso. Come prevenire o rompere questo meccanismo che porta allaumento di peso?
- Non saltare la prima colazione
- Ripartire lalimentazione in 5-6 pasti, in modo da mantenere costante i livelli di glicemia e impedire l'ipoglicemia che è la causa di rilascio di cortisolo
- Assumere carboidrati complessi (pasta, riso, pane, orzo, farro, quinoa, grano saraceno, etc.) in maniera equilibrata per favorire l'assorbimento lento del glucosio limitando sia la ipoglicemia sia i picchi insulinemici
- Assumere carboidrati dopo un allenamento intenso. Un allenamento intenso porta a un calo di glucosio ematico
Evitare diete drastiche, ipocaloriche, iperproteiche o che simulino una condizione di digiuno. Queste portano infatti a una diminuzione di massa metabolicamente attiva, ipoglicemia e conseguente stress.
29/09/2016