Fondi pensione aperti, prepararsi ai rischi di una correzione di mercato

A luglio, i comparti dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore di Itinerari Previdenziali hanno ridotto la perdita media da inizio anno al -1,5%: un risultato quasi insperato tenuto conto di quanto accaduto a marzo ma che non deve spingere gli investitori ad abbassare la guardia in vista del prossimo autunno, quando potrebbero esserci nuovi scossoni 

Leo Campagna

Grazie alla performance mensile positiva di luglio (+0,6%) i 310 comparti di fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali hanno ridotto la perdita media da inizio anno a meno di un punto e mezzo percentuale. Un risultato che, a fine marzo, poteva sembrare pura utopia alla luce della violenza correzione dei mercati finanziari a seguito del lockdown delle principali economie mondiali.

Adesso, tuttavia, diversi osservatori si chiedono se i mercati non abbiano corso troppo dai minimi di marzo, tenuto conto di dati economici che, sebbene in miglioramento, distano ancora in misura significativa dai livelli pre COVID-19. L’autunno potrebbe essere il periodo in cui si materializzerà la "resa dei conti" tra mercati finanziari ed economia reale, anche perché sarà più chiaro quali pericoli potrà provocare la ripresa dei contagi in Europa e in altre parti del mondo.

Al tempo stesso, gli analisti si dicono convinti che l’eventuale correzione dei mercati sarà di entità non così profonda come quella sperimentata a marzo. Per valutarne le possibili dimensioni abbiamo allora provato a calcolare le performance dei fondi pensione aperti dal 30 settembre 2018, cioè dalla vigilia della correzione dei mercati del quarto trimestre di due anni fa. Tra i diversi i motivi con cui si è tentato di spiegare il pessimismo figurano i dati indicativi di un rallentamento dell’economia, il calo della liquidità globale, le persistenti tensioni sul piano commerciale e i timori di possibili mosse politiche errate negli Stati Uniti in quello specifico contesto. Ebbene, le performance medie delle linee azionarie dei fondi pensione aperti dal 30 settembre 2018 al 31 luglio 2020 si attestano a -0,18%, mentre quelle delle linee bilanciate sono positive per +2,97% e quelle delle linee bilanciate obbligazionarie pari in media a +3,76%. Pertanto, i livelli di quota dei fondi pensione più esposti in Borsa a fine luglio sono allineati o, addirittura, al di sopra di quelli di settembre 2018.

Se la potenziale correzione d’autunno ripercorresse quanto accaduto nel quarto trimestre di due anni fa, si potrebbe avere una perdita media dell’8,76% per le linee azionarie, una del -4,28% per quelle bilanciate e una del -1,87% per le linee bilanciate obbligazionarie. Certo, la situazione attuale è molto diversa rispetto a quella del settembre 2018 ma ricordare quella correzione permette agli investitori di tenersi pronti a possibili scossoni in autunno qualora alcuni dati macro economici, aziendali e sanitari dovessero deludere le aspettative.

Leo Campagna 

11/9/2020

 
 
 

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