Fondi pensione aperti, alla ricerca di una ritrovata stabilità

È ancora presto per parlare di ritrovata stabilità per i mercati finanziari che, nelle ultime settimane, sembrano comunque essersi lasciati alle spalle la fase più buia della crisi provocata dal coronavirus: a beneficiarne, con un recupero del 2,3% dei rendimenti medi di aprile, anche i fondi pensione aperti

Leo Campagna

Dopo la profonda correzione dei mercati di marzo a seguito della pandemia da coronavirus, c’è stato un recupero in aprile. I livelli di inizio anno sono ancora distanti sia in ambito obbligazionario e sia, soprattutto, in quello azionario. Ma i mercati sembrano aver ritrovato un punto di equilibrio e, con loro, anche i fondi pensione aperti.

In attesa di conoscere se questa situazione potrà persistere, le performance dei 315 comparti dei fondi pensione aperti censiti dal Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali si rivelano incoraggianti. Il rendimento medio di tutte le linee si è attestato nel mese di aprile al +2,3%, permettendo di ridurre a -4,2% la perdita da inizio 2020. Anche la performance media a due anni si è contratta, portandosi al di sotto del punto percentuale (-0,8%), mentre quella triennale è riemersa in territorio positivo (+0,4%).

Emergono tuttavia differenze tra le diverse tipologie di comparti. La più penalizzata dalla forte correzione dei mercati è quella delle linee a indirizzo azionario. Il rimbalzo di aprile (+5,2% la performance media dei comparti di categoria) è riuscita a ridurre solo in parte la caduta da inizio anno (-9,4% nei primi 4 mesi del 2020) e la contrazione del valore medio della quota a due anni (-4,1%), mentre nel triennio la perdita si è portata a un punto percentuale. Per contro, le linee obbligazionarie ad aprile evidenziano un +0,6% di apprezzamento medio e -1,5% da inizio anno; positivi, invece, i risultati medi di categoria a due anni (+1,2%) e a tre anni (+1,5%).

In mezzo a queste due tipologie di fondi pensione, le linee bilanciate tradizionali, quelle che investono circa il 50% del portafogli in azioni e l’altra metà in reddito fisso e strumenti monetari: nel mese di aprile hanno messo a segno un rialzo medio del +2,9,  che ha permesso loro di rimarginare la perdita da inizio anno a -5,5%. Sui due anni, invece, la performance media di categoria resta in lieve "rosso" (-1,0%), mentre sui tre anni è leggermente in attivo (+0,4%).

Leo Campagna 

29/5/2020

 
 
 

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