PIP, in agosto gli azionari allungano il recupero

Mese di agosto incoraggiante per gli aderenti ai Piani Individuali Pensionistici, in progressivo recupero rispetto alle perdite accumulate da inizio anno a causa di COVID-19: spiccano in particolare, con un rialzo medio mensile del 2,9%, le linee a indirizzo azionario delle unit linked collegate ai PIP censiti dal Comparatore dei Fondi Itinerari Previdenziali 

Leo Campagna

Un altro mese all’insegna del risk-on per i mercati finanziari ha permesso anche alle linee azionarie dei PIP di recuperare ulteriormente le perdite accumulate da inizio anno. Per l’esattezza, le linee a indirizzo azionario delle unit linked collegate ai PIP censiti dal Comparatore dei Fondi di Itinerari Previdenziali hanno messo a segno un rialzo medio ad agosto del +2,9%. Il podio vede al primo posto Alleata Azionaria del PIP Alleata Previdenza di Alleanza Assicurazioni con un +5,3%, seguita da LVA Az. Previdenza del PIP Pensionline di Genertellife con un +5,2% e da LVA Din. Previdenza del PIP BG_Previdenza Attiva di Genertellife, con un +4,8% mensile.

Allargando lo sguardo a tutte le unit linked dei PIP si nota che la performance media mensile si attesta intorno al +1,7%, prestazione in virtù della quale la perdita media da inizio anno si riduce al -4,7%. A questo proposito vale la pena ricordare come il ritardo delle unit linked azionarie da inizio anno si mantenga superiore alla media di mercato (-9,0%) dal momento che le Borse, e in particolare quelle europee sulle quali sono maggiormente esposte le unit linked azionarie, accusavano a fine agosto un calo dell’11,9% da inizio anno in base all’indice Stoxx 600.

Intanto, da inizio settembre è scattata una correzione sui mercati, che finora è stata di circa dieci punti percentuali per il Nasdaq e della metà per le azioni globali, dovuta a quanto sembra principalmente a ragioni tecniche (in particolare a posizioni speculative sulle opzioni), ma anche ai cambiamenti introdotti dalla Fed nella definizione del target di inflazione che ha frenato temporaneamente il ribasso dei tassi di interesse. Mentre ci si interroga se si tratti di una fisiologica e "salutare" correzione in grado di raffreddare un rally che rischiava di portare fuori carreggiata l’intero mercato o l’inizio di una prolungata fase di riprezzamento al ribasso delle valutazioni, permangono alcuni robusti supporti al mercato. 

In particolare, la costante ripresa economica e il minor rischio di una pandemia che possa vanificare la ripresa rappresentano le principali ragioni per cui le prospettive dei mercati azionari rimangono positive. Inoltre, se nella precedente grande crisi economica del 2008-2009, una posizione di liquidità tra il 5% e il 10% in portafoglio poteva costituire una valida soluzione per attutire i contraccolpi della volatilità, oggi con i tassi a zero (o, addirittura, negativi) non lo è più: occorre ricorrere ad altre soluzioni per  puntellare gli investimenti e le asset class di rischio si candidano anche a questo scopo.

Leo Campagna 

2/10/2020

 
 

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