Il diritto al trasferimento della propria posizione previdenziale complementare

Con il trasferimento della propria posizione previdenziale si realizza la cosiddetta “portabilità”. Tale termine, che siamo già abituati a usare per il mutuo o per il numero di telefono del cellulare, anche nell’ambito previdenziale indica la possibilità di spostare i propri contributi...

Sara Loielo

Con il trasferimento della propria posizione previdenziale si realizza la cosiddetta “portabilità”. Tale termine, che siamo già abituati a usare per il mutuo o per il numero di telefono del cellulare, anche nell’ambito previdenziale indica la possibilità di spostare i propri contributi, il TFR e gli interessi maturati da una forma pensionistica a un’altra.  Secondo la normativa possono essere due le motivazioni che portano alla decisione di trasferire la propria posizione previdenziale. Il primo caso è quello della cessazione del rapporto di lavoro, a seguito della quale, in qualsiasi momento, è possibile presentare la relativa richiesta. Il secondo caso è invece quello del trasferimento volontario, vale a dire la scelta personale dell’aderente di optare per una diversa forma pensionistica. Il requisito fondamentale per poterlo fare è l’essersi iscritto alla forma pensionistica che al momento detiene i contributi e il TFR almeno due anni prima. Nel caso in cui questo tempo non sia ancora trascorso, l’aderente ha comunque la facoltà di iscriversi alla nuova forma pensionistica e versare lì i nuovi contributi e TFR per poi procedere al trasferimento del pregresso una volta maturati i due anni di adesione.

Vale la pena sottolineare che operazione di trasferimento non è gravata da alcun onere fiscale. Le forme pensionistiche complementari possono decidere di introdurre costi, solo se irrisori e di tipo amministrativo che non abbiano lo scopo di scoraggiare o ostacolare la libera scelta del contribuente. Prima di prendere la decisione di avvalersi della portabilità è comunque utile consultare l’Indicatore Sintetico dei Costi (ISC) pubblicato sul sito Covip. Tale documento è formato sostanzialmente da una tabella che riassume i costi di gestione complessivi della posizione previdenziale espressi in percentuale.  Inoltre lo strumento del trasferimento risulta particolarmente utile nel caso di situazioni lavorative fortemente discontinue: la posizione previdenziale, infatti, “segue” il contribuente, dato che il ricongiungimento può essere effettuato a ogni passaggio della vita lavorativa


Sara Loielo

18/04/2014

 

 

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